Sono in ogni dove, li trovi ad ogni angolo della città, vendono di solito pesce, frutta, verdura e ortaggi… Sono i venditori ambulanti, che da un po’ di tempo impazzano per le strade vendendo la loro mercanzia sparpagliati per le vie cittadine, contando sul fatto che ormai i pigri termitani vogliono tutto a portata di mano, preferiscono fare la spesa sotto casa.
Sono ambulanti che vendono la loro merce spesso pubblicizzandola con la classica “abbanniata”, incassando il compenso e non pagando alcuna tassa o imposta, perché frequentemente sono abusivi. Non hanno infatti misuratore fiscale e non rilasciano lo scontrino; se vendono pesce non hanno bancone refrigerato e, quando va bene, adagiano la loro merce su un letto di ghiaccio; sono privi di bilancia omologata e tarata; sporcano la pubblica via, gettando per strada acqua sporca, bucce, cartacce, involucri vari, senza poi pulire prima di andare via; occupano il suolo pubblico, spesso intralciando il traffico, ma non pagano nulla per questo; fanno concorrenza sleale ai commercianti che regolarmente pagano le tasse, per non parlare del fatto che espongono la loro merce all’inquinamento ambientale e stradale… Insomma, sono l’immagine dell’impunità più assoluta e nessuno finora vi ha posto rimedio. Chi sono? La varietà è ampia e colorita. C’è l’ambulante che vende pesce con la sua motoape – più simile ad un rottame però, che ad un veicolo a tre ruote – priva di targa e forse anche di bollo e assicurazione, piazzata ogni giorno sulle strisce pedonali, e quello che vende frutta e verdura proprio di fronte al ad uffici; ci sono quelli posti ai due angoli di una strada, che si fanno reciproca concorrenza vendono entrambi pesce, e quello che preferisce chiudere magari la pescheria in via Bagni, la tradizionale e secolare “strata virdura” dedicata al mercato cittadino giornaliero, da tempo però in abbandono, per spostarsi in forma ambulante in piazza, dove impianta un vero e proprio negozio, coperto da ombrelloni; per non parlare poi degli ambulanti “volanti”: un paio di cassette di pesce o di frutta di stagione piazzate per terra in una strada trafficata, e “a iurnata” è fatta… Cittadini e commercianti regolari, che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, hanno di che lamentarsi ovviamente, perché si sentono abbandonati dall’amministrazione comunale, che fa la voce grossa con loro, pretendendo il pagamento di tutto, ma che è pronta a voltarsi dall’altra parte davanti al dilagare dell’abusivismo. L’argomento principe di chi giustifica questo stato di cose di solito è condensato nella frase “meglio di andare a rubare”. Giusto. Ma sicuro che non abbiamo un’altra soluzione intermedia? A parte il fatto che alcuni di questi abusivi non disdegnano neppure di “arrotondare” con quest’altro mestiere, perché non trovare un’altra via? Si potrebbe così metterli in regola, magari abbattendo le tasse locali o trovando un posto dove concentrarli o, ancora, riportarli in via Bagni, facendo rivivere la “strata virdura” di un tempo, con una politica di bassi fitti dei negozi e di tasse agevolate. Ma questa è politica economica, materia di cui la nostra amministrazione non pare sia preparata.
Sono d’accordo, il paese è lasciato a sè stesso e chiunque fà quello che gli pare dimenticando che la propria libertà finisce dove inizia quella del prossimo.
Che dire dei cannoncini antivolatili che stanno imperversando in ogni dove? io abito nella zona di porta palermo ed alzandomi molto presto la mattina avevo preso l’abitudine di riposare un pò nel pomeriggio, beh, ormai è diventata una cosa impossibile grazie a questi maledetti congegni che tutto il santo giorno sparano botti che sembrano petardi di un fuoco d’artificio.Possibile non ci sia una legge che ne vieti l’utilizzo?
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