Si é appena concluso un partecipato consiglio comunale straordinario in piazza Garibaldi a Campofelice di Roccella. Un consiglio di solidarietà al primo cittadino Massimo Battaglia dopo la lettera di minacce ricevuta nei giorni scorsi.
Presenti diversi sindaci del comprensorio tra i quali il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato, il sindaco di Petralia Sottana Santo Inguaggiato, quello di Geraci Bartolo Vienna e quello di Sciara Salvatore Rini, il vicesindaco di Collesano, il presidente di Sosvima Alessandro Ficile, il presidente del consorzio turistico Mario Cicero e il senatore Giuseppe Lumia.
“‘Ancora una volta’ potrebbe essere il titolo di questa nuova triste pagine di Campofelice. Ancora una volta siamo qui per stringerci intorno ad un uomo: che si chiami Domenico Longo, Franco Vasta, o Massimo Battaglia. Non é piú accettabile che si minimizzi. Abbiamo avuto la conferma, se ce ne era bisogno, che c’é qualcosa che non va. Sono tanti gli interrogativi” ha aperto in maniera accorata la seduta il presidente del Consiglio Emanuele Sceusi. “‘Ancora una volta’ e ‘non piú’ potrebbero essere le parole di inizio e fine di questa serata”. “‘Munnu ha statu e munnu sarà’ si leggeva nella lettera. No. ‘Munnu ha stato e questo mondo deve cambiare’ – ha continuato il presidente Sceusi -. Questo sindaco sta portando avanti l’iter per il Piano Regolatore, è forse questo a dare fastidio? Forse qualcuno ha inviato questa missiva per bloccare questo o altri processi?”.
“Esprimendo la mia vicinanza al sindaco invito Domenico Longo e Franco Vasta a sedersi con te – ha dichiarato il consigliere di maggioranza Crisanti. Invito accettato dai due predecessori che hanno affiancato il sindaco Battaglia durante tutta la seduta del consiglio.
Tante le attestazioni di solidarietà, dopo quelle dei giorni scorsi, da parte dei consiglieri che hanno condannato l’atto e allontanato dalla comunità ogni possibile ombra.
Il capogruppo di maggioranza Elena Martoro ha espresso vicinanza e solidarietà al sindaco per quello che rappresenta un “attentato alla figura umana di Massimo Battaglia oltre che come rappresentante istituzionale. Credo si debba pore l’accento sulla violenza subita. Questo é un atto vile. Chiedo loro il perché di questo gesto. La comunità di Campofelice non merita tutto ciò. Dico quindi loro: basta. Lancio un messaggio sulla cultura dell’antimafia, l’antimafia si fa con il vivere quotidiano, con il buon senso, senza scendere a compromessi, senza strumentalizzare la politica”.
Poi il consigliere di minoranza Taravella invita le amministrazioni sovracomunali a far si che si possa accelerare l’iter per l’approvazione di un prg, considerato strumento fondamentale di sviluppo nella legalità di una comunità. “Ancora un segnale inquietante, un episodio che ci indigna e che ci riempie di rabbia e amarezza. Quello di stasera né un atto importante ma non basta. É necessaria una risposta complessiva, essere uniti nella battaglia di qualsiasi forma di prevaricazione e per la salvaguardia del territorio”.
Poi l’emozionato intervento del consigliere Ingrao, moglie dell’ex sindaco di Campofelice di Roccella Domenico Longo che subì un attentato incendiario che lo portò alle dimissioni dalla carica di primo cittadino: “Mi pregio di essere la moglie di un uomo libero con il quale si é iniziata una pagina brutta della storia di Campofelice, pagina che oggi non è più una brutta pagina perchè siamo tutti insieme, uniti. Ricordo ancora le parole di Felice Dolce (ex sindaco di Campofelice ndr) che in quel momento pensò a mio figlio di 8 anni. Il mio pensiero in questi giorni é andato ai figli del sindaco”. Ed infine una riflessione sul concetto di solidarietà “C’é la solidarietà vera e c’é quella di chi dice ‘ca bonu fu tanto chissu é scarso’. Allontaniamo questi discorsi. Io ho votato un altro sindaco ma dopo le elezioni lui é il nostro sindaco, lo ha deciso il popolo di Campofelice. Continuerò la mia opposizione dando il mio sostegno quando utile, ma su una cosa sarò intransigente, si rispetti fino alla fine il mandato elettorale, lo dobbiamo a questa gente. Rivolgendomi a questi signori: Noi continueremo a insegnare ai nostri figli a camminare a testa alta, nella legalità, perchè non dovranno mai vergognarsi dei loro padri”.
Per il consigliere Marchese non ci sono dubbi sulla matrice mafiosa dell’intimidazione.
I sindaci Lapunzina, Inguaggiato e Burrafato hanno espresso la loro vicinanza presentato la necessità di una maggiore coesione del territorio e quella dei comuni di non essere lasciati soli nelle azioni quotidiane e nella lotta alla “mentalità del sopruso”.
Dopo i sindaci del comprensorio è stata la volta dei due predecessori alla carica di primo cittadino di Campofelice di Roccella. Prima l’ex sindaco Longo ha ricordato i momenti bui vissuti in prima persona facendo presente come la comunità di Campofelice “in momenti come questi si mette insieme. La comunità ha l’obbligo morale di stringersi intorno al sindaco perché occorre dare una risposta forte e vibrante a costoro che probabilmente sono in questa piazza: in questa comunità non c’é posto per voi”. Ed infine la disponibilità, pur restando nella propria posizione politica ad aiutare il cammino amministrativo.
Non usa mezzi termini neanche l’ex sindaco Vasta che si rivolge all’autore della lettera minatoria “Tu sei un topo di fogna e li devi tornare, nelle fogne. Un atto così vile non puó essere che perpetrato da un uomo che vive nelle tenebre. Quanto accaduto turba l’intera comunità ed è l’atto di chi vuole arrestare un processo iniziato tanto tempo fa.
Devi continuare le cose che hai iniziato e portarle a termine con la consapevolezza di avere accanto l’intera comunità”.
Poi l’invito del senatore Lumia a non sottovalutare il gesto, un gesto grave, tipico del metodo mafioso. “La comunità può piegare le gambe ed avere paura oppure avere uno scatto d’orgoglio e reagire unita, Campofelice può avere uno scatto d’orgoglio”.
A chiudere prima il saluto del parroco che ha sottolineato l’importanza della formazione e della creazione delle condizioni favorevoli per la creazione di posti di lavoro ed infine su invito del vicesindaco Roberto Di Sanzo l’abbraccio simbolico dell’intero consiglio comunale e della giunta che si è stretta intorno al sindaco Massimo Battaglia che ha chiesto scusa alla propria famiglia per non essere riuscito a garantire la massima serenità e dopo aver ringraziato tutti i presenti e coloro che gli sono stati vicini negli ultimi giorni ha rilanciato il proprio impegno “Se fino a ieri ho lavorato per fare il mio dovere da domani farò ancora di più”.