I grillini paventano «che alle attuali condizioni si prospetterebbe un “conflitto d’interessi” che potrebbe penalizzare inevitabilmente uno dei due punti nascita». Secondo la Di Vita, che interroga il ministero della salute, «relativamente alla annosa questione della chiusura del punto nascite di Cefalù una recente nota del Ministero ha stabilito il monitoraggio dei punti nascita di Cefalù e di Termini Imerese, per stabilire quale dei due dovrà restare aperto dopo il 31 dicembre 2016. L’Assessorato regionale veniva invitato a provvedere a tale monitoraggio una prima volta al 31 dicembre 2015 e una seconda volta definitivamente al 31 dicembre 2016».
E aggiunge: «Per quanto riguarda il punto nascite di Cefalù così si esprime il Ministero: “si concorda con la richiesta di deroga, con la prescrizione di un attento monitoraggio della attività dello stesso punto nascita, da verificare congiuntamente al monitoraggio del punto nascite di Termini Imerese: i due punti devono essere monitorati al 31 dicembre di ogni anno, con termine ultimo il 31 dicembre 2016, per verificare l’andamento delle nascite; successivamente la Regione, sulla base dei volumi delle loro attività, come anche dei volumi totali di attività dei due Presidi ospedalieri, ne dovrà valutare il mantenimento in funzione, anche in base a quanto indicato dal Decreto interministeriale recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”».
E l’assessorato regionale? Ebbene, aggiunge la parlamentare pentastellata, «avrebbe già nominato il 26 giugno scorso detta Commissione di Vigilanza Regionale (nominata appunto per verificare il percorso della struttura cefaludese e di quella termitana), della quale risulterebbero far parte due figure professionali attualmente operanti presso la struttura sanitaria di Termini Imerese, i dottori Giuseppe Canzone, direttore UOC del reparto Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Termini Imerese e Domenico Cipolla, direttore UOC del reparto di Pediatria e neonatologia dello stesso ospedale».
E i dubbi si addensano. «Tale circostanza ragionevolmente appare quantomeno destinata a suscitare sospetti e polemiche, con ogni consequenziale valutazione in termini di opportunità ed obiettività; una corretta trasparenza e più che motivi di opportunità, si ritiene, avrebbero dovuto indurre a scelte diverse sul piano della “terzietà” dell’organo giudicante» I cinquestelle puntano, inoltre, il dito contro l’assenza di informazione e comunicazione trasparente nella procedura di monitoraggio «sia da parte della Regione che da parte del Cconsiglio di Amministrazione della Fondazione Giglio, a partire già dal semplice fatto che i cittadini interessati sarebbero stati tenuti all’oscuro della nomina della commissione regionale e dei suoi componenti, che dovranno monitorare gli ospedali di Termini e di Cefalù, per decidere quale dei due centri nascita dovrà rimanere aperto».
Sul potenziale conflitto di interessi chiedono quindi l’intervento ministeriale posto «che della citata commissione facciano parte due professionisti legati da rapporto di lavoro con uno degli ospedali in “gara”, nulla togliendo alla correttezza e alla professionalità dei due commissari». E sulla composizione della commissione per il monitoraggio dei punti nascite di Cefalù e di Termini Imerese anche in Sicilia l’interrogazione del deputato Siragusa è dello stesso tenore, rivolgendosi all’assessorato per la salute.