”Inquinato è stato giudicato il campionamento presso il tubo di scarico della spiaggia tra la capitaneria e il vecchio oleificio nei pressi del porto di Termini Imerese. Questo punto, è bene specificare, è stato campionato a seguito di diverse segnalazioni di cittadini che lamentavano fuoriuscite di liquidi sospetti dalla tubatura.
La spiaggia è molto frequentata e fino a 20 giorni prima del campionamento era presente un cartello di divieto di balneazione, di solito presente ogni anno fino a giugno. L’Amministrazione comunale ha sostenuto che una volta ultimati i lavori per la messa in funzione del depuratore, sono stati effettuati campionamenti i cui risultati sono stati positivi. È a questo punto indubbio che si debba procedere a ulteriori verifiche prima di procedere a rimuovere il divieto di balneazione”.
E’ con questo focus che Goletta Verde, presentato presso il Circolo dei Canottieri di Palermo, descrive la situazione del mare termitano, in particolar modo del tratto a ridosso del depuratore, monitorata dall’equipe in data 12 luglio. La dicitura “Inquinato” fa riferimento a dei parametri stabiliti per legge: “Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml”. L’inserimento di questa puntualizzazione all’interno del comunicato, fa riferimento a quanto emerso nella conferenza di martedì 21 luglio, organizzata dal circolo Legambiente di Ternini, durante la quale l’Amministrazione comunale rendeva noto che dalle analisi effettuate dall’Arpa l’intero territorio termitano era risultato idoneo alla balneazione, risultati che effettivamente sono stati resi pubblici dal portale acque del ministero della salute che difatti in data 8 luglio qualificano come “Eccellente” e dunque assolutamente balneabile proprio il tratto di mare situato ad est del fiume S. Leonardo e che quindi comprende la zona del porto. Le analisi attestano la presenza di Enterococchi a 13 su 200 e quella di Escherichia Coli a 15 su 500.
Dati che evidentemente cozzano, differendo di molto, con quelli riscontrati dal noto veliero di Legambiente. A questo punto è evidente che qualcosa non quadra. I ragazzi di Legambiente, attraverso la loro pagina Facebook, si interrogano sulla motivazione che abbia portato in soli quattro giorni i risultati delle analisi a mutare con tanta drasticità e affermano la volontà di indagare più a fondo sulla questione, innanzitutto richiedendo attestazioni precise sul potenziamento e messa in funzione del depuratore all’amminstrazione e indubbiamente ulteriori analisi. La questione non è da sottovalutare perchè il tratto di mare incriminato è attualmente perfettamente usufruibile da parte dei cittadini.
Floriana Millonzi