Dopo la fiaccolata di solidarietà la petizione al Papa. Castelbuono si mobilita per Padre Domenico

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Padre Domenico Costanzo un anziano frate cappuccino, è stato a Castelbuono per quasi quarant’anni. Esempio di grande povertà francescana ha educato migliaia di ragazzi nel segno dello sport, della musica e del teatro. Anni fa gli è stata concessa la cittadinanza onoraria.

Ma dopo aver servito per quasi 40 anni la stessa comunità in provincia di Palermo, ha ricevuto un avviso di trasferimento che oltre ad essere ingiusto appare come una ritorsione. La ragione? Padre Domenico ha testimoniato (all’interno di un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene”) in favore di una donna abusata nel convento di San Giovanni Rotondo e si è speso per difendere la donna dall’isolamento e dalle denigrazioni riservatele dai frati del convento dopo la denuncia. Lo stesso provvedimento ingiusto, infatti, è stato riservato al collega Frate Ernesto Francesco Cicero, operante in alcuni paesi delle alte Madonie, anch’egli testimone dei fatti accaduti a San Giovanni Rotondo ed intervistato sempre dalle Iene. L’ingiusto provvedimento si accanisce nei confronti di un onesto ultraottantenne e per di più rischia di far chiudere il Convento dei Cappuccini di Castelbuono, attivo dal 1573. Il comitato che ha promosso la petizione ha ritenuto che “Senza alcuna difficoltà giudichiamo meschina, omertosa e vile la ratio di questa decisione, oltre che irresponsabile nei confronti di un’intera comunità e lesiva per la credibilità stessa dell’istituzione ecclesiastica, distante anni luce da ciò che la Chiesa professa”.Si chiede pertanto al Santo Padre, che “con impegno sincero dimostra ogni giorno di voler combattere le ingiustizie e gli abusi ancora presenti nell’oscuro mondo della Chiesa, di revocare il provvedimento ingiusto notificato a Padre Domenico Costanzo.