Dopo l‘annuncio del M5S di aver presentato una interrogazione sull’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese e i dubbi espressi sul progetto Blutec e la manifestazione di una delegazione degli operai ex Fiat di Termini Imerese di fronte alla sede del Pd, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti ha convocato un tavolo presso il ministero.
Rispondendo alle domande dei lavoratori sul mancato rispetto degli accordi per la reindustrializzazione dell’area ex Fiat, ha annunciato infatti che verrà convocato un apposito tavolo ministeriale tra le parti interessate il prossimo 14 settembre, per affrontare i problemi ancora aperti
“Si tratta di un importante impegno – ha dichiarato Michele De Palma, responsabile automotive della Fiom-Cgil -,che speriamo apra la strada alla reindustrializzazione di un’area che rischia l’abbandono e già oggi segnata da un preoccupante tasso di disoccupazione. Oggi eravamo qui per ottenere questo tavolo e ci siamo riusciti”.
Per il segretario nazionale Fim-Cisl Ferdinando Uliano invece non si tratta di “una grande notizia per i lavoratori di Termini Imerese un nuovo incontro a metà di settembre. Era già ampiamente noto e informalmente ci era stato già comunicato che a metà di settembre ci sarebbe stata la convocazione. Del resto l’autorizzazione al pagamento della Cig scade a fine settembre e già quello, con la mancanza d’investimenti diventerebbe un problema. L’unica produzione a quantità industriale ad oggi per quello stabilimento sono stati i tavoli che senza una concreta soluzione industriale non servono ai lavoratori. Il governo deve comunicarci se esiste un altro soggetto industriale che subentri a Blutec. Questa sarebbe l’unica vera notizia in coerenza con gli impegni assunti da Renzi sullo stabilimento siciliano. Il resto rischia di essere l’ennesimo teatrino estivo della politica a cui noi non ci prestiamo”.
Dal canto suo il sindaco di Termini Imerese attacca il Movimento Cinque Stelle e sul suo profilo facebook commenta la notizia del tavolo tecnico.
“Più che “puzza di bruciato” mi sembra di assistere alle scontate dichiarazioni tipiche di chi preferisce “gufare” anziché soffrire e spendersi per garantire il transitorio in attesa di una ripartenza produttiva. Certo bisogna vigilare, sollecitare e mobilitarsi – scrive Burrafato -. Impegno quotidiano che portiamo avanti in piena sintonia con i sindacati e con quelle Istituzioni nazionali e regionali che hanno condiviso il processo di reindustrializzazione di Termini Imerese. Purtroppo c’è chi per tornaconti elettorali o politici preferisce praticare la via del “tanto peggio, tanto meglio.” Chi se ne frega del futuro di 700 addetti e dei 250 dell’indotto”.