Concerto con i mitici Nomadi sconfinatori di ideali

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Tappa a Castelbuono per i Nomadi, in concerto lo scorso 11 agosto presso piazza Castello, il gruppo pop emiliano più seguito in Italia – nato nel ’63 – ormai da tre generazioni.

“Da che parte è la mia terra”: i Nomadi hanno sconfinato gli ideali politici che hanno preceduto il ’68 anche per aiutare, con la musica, diversi popoli, dagli abitanti del Madagascar ai nativi del Canada meridionale, attuando progetti umanitari e venendo a contatto con uomini di pace, con Giovanni Paolo II e, ancor prima, con Paolo VI nel ’67, dopo aver presentato “Dio è morto” al Papa per poterlo incontrare, uniti ai fedeli che lo salutavano a Castel Gandolfo; motivo allora censurato dalla RAI ma non da Radio Vaticana, (riportando la frase del filosofo Nietzsche per indicare la decadenza del mondo occidentale), nel corso dell’evento conciliare, nella metà del’60, mentre la chiesa accoglieva il mondo della musica, per non disperdere i giovani, con le “messe beat”, unione di testi musicali con argomenti religiosi, durante la corrente del Rinnovamento, per concludere con la frase “nel mondo che faremo… Dio è risorto”; mentre loro, da veri nomadi, con 50 anni di musica, sono sempre in giro con una forma politica molto moderata, col “popolo nomade” e con brani, come “Liberi di volare”, basati sull’impegno sociale e sulla solidarietà.

Maria Rosaria Sinatra