Ex Fiat-Blutec. Il 30 settembre e la fine della Cig si avvicina. Il Ministero convoca tavolo il 29

0
189

Sempre più incerto il destino dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese dopo il rinvio dell’incontro del 14 settembre scorso, quando si sarebbe dovuto tenere un tavolo che il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Claudio De Vincenti aveva annunciato di fronte alle proteste dei lavoratori di Termini arrivati ad agosto a Roma per manifestare davanti alla direzione del Pd.

Si avvicina un’altra volta inesorabilmente la scadenza della cassa integrazione prevista fino al 30 settembre e l’incontro è stato convocato al MISE solo il 29 settembre, a un giorno dalla fine del periodo di ammortizzatore sociale.
Dopo l’avvio del “progetto Blutec” il Ministero del lavoro ha vincolato la proroga della Cig alla presentazione da parte di Blutec di un piano di ricapitalizzazione che però ancora manca.
“Drammatica la situazione dei lavoratori dell’indotto, cui scadono le coperture dei vari ammortizzatori sociali rimasti. Sono 700 i lavoratori ex Fiat in Cigs (scadenza 30 settembre); 164 dipendenti di imprese dell’indotto (BnSud, Ssa, Manital, Aica) hanno esaurito la loro cassa integrazione lo scorso 31 maggio, altri 195 (Lear, Clerprem, Pellegrini) sono già stati licenziati e sono in mobilità ordinaria – spiega Roberto Mastrosimone, segretario provinciale Fiom -. Se entro il 30 settembre non si consolida l’accordo con la stessa Blutec (o altri soggetti) il primo ottobre prossimo tutti i lavoratori verranno licenziati e trascinati nel vuoto dal fallimento della reindustrializzazione dell’area termitana. Pur essendo non più suoi dipendenti diretti, Fca ha una responsabilità non marginale su questa situazione. E non solo per motivi “storici”, ma soprattutto perché le aziende investite della soluzione per Termini Imerese – dalla precedente ipotesi-Grifa all’attuale Blutec – fanno parte dell’enorme galassia dei suoi diretti fornitori e/o controllate”.
Il fallimento della soluzione Blutec seguirebbe i precedenti progetti poi sfumati perchè non considerate valide alternative, della Dr Motors di Di Risio e della Grifa.