Intanto, dopo le manifestazioni a Catania, a Siracusa e a Palermo, davanti Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni, continua la protesta dei lavoratori allo svincolo di Scillato e presso la “trazzera dei grillini” di Caltavuturo. Traffico rallentato ma non bloccato in un punto nevralgico della rete viaria isolana dopo il crollo del viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania. Presenti sul posto le Forze dell’ordine.
Dei 16 milioni, 10 sono stati recuperati da un fondo di riserva e 6 deliberati dai fondi della legge 499 del comparto agricoltura che andavano a coprire interventi che il governo ritiene non siano più necessari. Già 24.000 i lavoratori sospesi da martedì proprio perché non ci sono più le risorse disponibili e ad essere maggiormente preoccupati sono i “78isti”, cioè i lavoratori che devono espletare 78 giornate lavorative, solo da qualche giorno al lavoro e il cui contratto scadrebbe il 31 dicembre. Poche giornate lavorative che determinerebbero una riduzione del futuro assegno di disoccupazione.
Nei giorni scorsi occupate simbolicamente le aule consiliari dei comuni di Isnello e di Collesano, mentre a Polizzi Generosa si svolgeva una partecipata assemblea. Le amministrazioni locali del comprensorio madonita sono al fianco dei lavoratori. Il problema è un’emergenza con i tratti amari della beffa, visto che la precarietà è divenuta ordinarietà. Occorre scegliere. Una terza via, in questi casi, produce solo quel che la società siciliana sta vivendo in questi giorni. Ed è così da decenni ormai.