E’ accaduto nel week-end, nell’ambito di un controllo del territorio dei Carabinieri. Una pattuglia della Stazione Resuttana Colli, nel transitare per via Lanza di Scalea, verso le ore tre di notte, notava una vettura marca Nissan modello Micra di colore nera,
la quale, procedendo in direzione del quartiere popolare “Zen”, era intenta a trainare un Motoveicolo di grossa cilindrata, Yamaha FZS 1000, condotta da un uomo. Il conducente del motociclo con la mano sinistra si era aggrappato al montante della portiera lato passeggero dell’autovettura venendo così trainato. I militari, insospettiti da tale dinamica, procedevano ad effettuare un controllo intimando l’alt. A questo punto, il conducente del motociclo, accortosi della presenza della pattuglia, si sganciava e venendo bloccato nell’immediatezza, mentre l’autovettura che si dileguava in modo celere faceva perdere le proprie tracce. A questo punto si procedeva ad effettuare un rapido controllo sia sul soggetto che sul motociclo, dal quale emergeva che il blocca sterzo era stato forzato. Dopo pochi minuti, ai Carabinieri si avvicinava una persona di sesso femminile, riferendo di essere la compagna della persona fermata, presumibilmente a bordo dell’autovettura in fuga, senza fornire alcuna collaborazione circa l’autovettura di colore nera. I soggetti controllati venivano identificati in: Vincenzo Di Bono, nato a Palermo nel 1981 disoccupato e Franca Spina, nata a Savignano sul Rubicone classe 1974 entrambi residenti a Palermo, in Corso Calatafimi, nullafacenti, convivente, volti noti alle forze dell’ordine. E’ bastato ai Carabinieri un accertamento al sistema della Banca Dati Forze di Polizia, per un controllo sul veicolo, dal quale si evinceva che lo stesso non era oggetto di furto. A questo punto, veniva contattato telefonicamente il proprietario del motociclo risultato essere un palermitano abitante in via San Lorenzo, il quale riferiva di non essersi ancora accorto dell’avvenuto furto e che lo stava apprendendo dell’evento direttamente dai Carabinieri. Pertanto, il proprietario veniva convocato in Caserma al fine di formalizzare la denuncia di furto e contestualmente gli veniva restituito il mezzo. La donna, davanti l’evidenza dei fatti, agli investigatori dichiarava che unitamente al proprio convivente, si era adoperata per commettere il furto della moto in questione, senza aggiungere altro, indispensabile al prosieguo delle indagini. A questo punto, entrambi i soggetti fermati venivano dichiarati in stato di arresto e su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, sono stati sottoposti a rito direttissimo presso il Tribunale di Palermo, conclusosi nella giornata di ieri con la convalida. Per Vincenzo Di Bono, è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, pertanto entrambi rimessi in libertà.
Nella foto Franca Spina e Vincenzo Di Bono