Alcune “pale” di fico d’India spuntano rigogliose dal tetto del museo civico di Termini Imerese. Forse un’istallazione di un artista moderno?
O un nuovo tipo di parafulmine o l’idea di un giardinetto autarchico impiantato da custodi ed impiegati in anni di crisi galoppante? Semplicemente delle piante spinose, cresciute orgogliosamente, sui tetti dell’edificio storico, scrigno e custode della memoria cittadina. Nessuno finora se ne è accorto, se non fosse stato per l’obiettivo intrigante e birichino di un fotografo dilettante che, sbirciando dai tetti e balconi circostanti, si è accorto della pianta, lì dove non dovrebbe stare. E adesso? Potremmo fare finta di nulla, lasciare al loro posto le “pale” e sperare che sboccino rossi succosi frutti, magari da vendere ai (pochi) visitatori del museo e così aumentare lo scarno badget della vendita dei biglietti; oppure estirparle con rabbia, rimproverando loro di non rispettare le regole della civile convivenza tra uomini e natura, dando per giunta un assist a curiosi giornalisti che non perdono occasione per denigrare l’efficiente macchina burocratica comunale. Vedremo.