I cinque di “Avanti per crescere”, attualmente tra i banchi dell’opposizione, sono la capogruppo, Stefania Iacuzzi; Maria Candida Cascio, la più votata e seconda in assoluto, tra tutti i candidati, con 249 voti dopo Sebastiana (Ianella) Guggino con le sue 253 preferenze (lista “Insieme per Collesano – Guzzio sindaco”); Vincenzo Termotto, già consigliere di maggioranza nel quinquennio di Meli; Domenica Cilluffo, new entry della politica locale e legata al gruppo di Maurizio (Sasà) Battaglia, già assessore con l’ex sindaco Meli, poi defenestrato e, infine, rientrato nel gruppo “Avanti per crescere” quale assessore designato, avendo rinunciato anzitempo alla sua candidatura in solitaria a primo cittadino; la seconda giovane new entry, Domenico (Mirko) Iocolano, che però ha deciso di dimettersi, formalizzando, il 29 gennaio scorso, l’abbandono del consiglio. Legato all’ex presidente del consiglio, Sebastiano (Nello) La Russa e all’ex consigliere di maggioranza, Rosario Provenzano, che a maggio 2015 avevano puntato proprio su di lui, ha dichiarato: «La scelta è dettata da motivi strettamente professionali, per questione di tempo, che non basta mai. Ma è stata un’esperienza molto importante per la mia vita, che mi ha fatto capire altri aspetti davvero importanti».
Lo seguono, tra i primi dei non eletti, l’ex capogruppo della maggioranza con Meli sindaco, Giacinta Nicchitta (ruolo, quest’ultimo, ricoperto da Rosario Genchi fino al 2013) che ha rinunciato alla surroga e Maria Bernadetta Bartolone, anche lei rinunciataria. Scorrendo, ecco Daniele Carlino (92 preferenze) che ufficiosamente pare abbia già accettato l’incarico, sebbene debba ancora sciogliere la riserva. «Essendo successo tutto in un paio di giorni, vorrei un po’ di tempo per confrontarmi con i dimissionari e con il gruppo. Sicuramente – ha precisato Carlino – in settimana avremo un incontro».
Intanto, fuori dal consiglio comunale, parte delle opposizioni si sarebbero compattate creando “Collesano 2020”, movimento civico, come scritto dai fondatori il 29 gennaio, “formato da molti cittadini collesanesi” e che “registra una variegata presenza di personalità, proveniente da diversi ambiti lavorativi e sociali” con l’obiettivo “della futura amministrazione” e “per la costruzione del progetto di cambiamento”. Il coordinatore è Nello La Russa, mentre suoi vice sono Vincenzo Culotta (nella lista “Avanti per crescere”) e Claudio Mineo (nella lista “Insieme per Collesano”). Consiglieri del direttivo proprio le due rinunciatarie, Giacinta Nicchitta e Bernadetta Bartolone, insieme a Nino Guzzio e a Carlo Panzarella, già vicesindaco al fianco di Meli. Tra i sottoscrittori anche Mirko Iocolano e Daniele Carlino, mentre, al momento, i restanti quattro consiglieri di minoranza hanno deciso di non aderire. Stessa scelta per Sasà Battaglia.
Dell’area Guzzio, in questo percorso di avvicinamento, non sono presenti Ianella Guggino, già designata vicesindaco, il gruppo dell’ex sindaco, Rosario (Nino) Rotondi, designato assessore nelle consultazioni di maggio, e Bartolomeo Vitale, in lista a maggio e già presidente del consiglio nella tornata elettorale del 2005. Abbiamo chiesto a Guzzio cosa sia cambiato rispetto a maggio, quando in campagna elettorale, volendo rappresentare la “terza via” tra le due compagini guidate da Di Gesaro e Meli, fece di entrambi l’oggetto di aspre critiche. «È cambiato un po’ tutto; la svolta – ha dichiarato Guzzio – proviene dalla creazione di questo movimento: ognuno ha depositato le armi e si riparte da zero. Quindi nessuno può vantare pretese. Tutti quanti abbiamo azzerato tutto e ripartiamo. Prima c’erano delle posizioni ferme, oggi la situazione è cambiata, è stato rimesso tutto in gioco. Dal canto mio non ho più intenzione di candidarmi a sindaco: per me è un’esperienza ormai chiusa. Se posso dare un contributo – ha continuato – in una compagine dove ritengo che ci siano le condizioni per poterlo fare, lo faccio, altrimenti mi metterò da parte. L’obiettivo è salvaguardare quel poco che rimane a Collesano e rendere vivibile il paese. Tentiamo – ha chiosato – di fare delle scelte diverse e di dare un’immagine diversa, anche da un punto di vista amministrativo».