Il 7 Febbraio la Sagra per eccellenza del Carnevale Termitano, i “Maccarruna ‘ntà Maidda”, giunta alla sua sesta edizione permetterà di riscoprire la tradizione culinaria
che diventa anche momento di festa e di “esagerazione”, d’incontro e di condivisione. L’appuntamento è a Largo Mercato Ittico a Termini Imerese. E’ obbligatoria la prenotazione (previsto anche un contributo) telefonando al3898932759 oppure inviando una E-mail a [email protected]. Il programma della giornata sarà il seguente: alle ore 10.30 da Piazza Duomo sarà possibile, per chi vuole, scoprire le bellezze nascoste della città di Termini Imerese con un itinerario unico e avvincente, alle ore 13.00 Sagra Maccarruna ‘nta madida, ore 14.30 Festa abballu, ore 17.00 Sfilata dei Carri Allegorici, ore 18.00 Degustazione gratuita “Maccarruna ‘ntà Maidda”. Come veniva preparata al pasta? Non molto tempo fa, quando non esistevano sofisticati robot da cucina e le donne erano delle massaie provette, questo piatto veniva preparato sempre a mano fatto in casa con “i busi”, e lasciati «sciariari», (asciugare lentamente) appesi alle canne. Le famiglie più ricche utilizzavano il cosiddetto “arbitrio”, uno strumento in metallo che meccanizzando il processo di preparazione, permetteva di produrre grandi quantità di pasta in poco tempo. Quello che si otteneva in entrambi i casi era una pasta veramente eccellente, che una volta cotta, veniva condita con ragù di carne di maiale e poi servita in una particolare vasca di legno, la “maidda”, dove era stato preparato I’impasto, e attorno alla quale per tradizione (in uso soprattutto tra i contadini e le famiglie più povere) tutti si sedevano per mangiare: una regola non scritta ma rispettata da tutti che valeva certamente per le famiglie più povere e per i contadini. Questo pasto, “ i maccarruna cu sucu ‘nta maidda” rappresenta ieri come oggi il piatto tipico del carnevale termitano: il Giovedi e il Martedi grasso devono il loro nome a questo pasto che veniva consumato abbondantemente e in maniera esagerata in questi due giorni ma anche negli altri giorni del carnevale. La storia del grano di Sicilia, della pasta e quello della città di Termini si sono sempre intrecciati. Fin dall’antichità i romani trasportavano il grano prodotto nella Sicilia centrale dal porto di Termini fornendo ricchezza e benessere per la popolazione. Vanto del territorio è l’avere dato i natali alla pasta: il suo luogo di origine è tra Termini Imerese e l’attuale Trabia. I ricercatori ci danno notizie di questo prodotto unico nella storia della scienza alimentare, fin dal 1154, quando il geografo arabo Al Idrisi girò l’isola, scrivendo “Il Libro di Ruggero”, narra le meraviglie della terra del sole per conto del normanno Re Ruggero II di Sicilia. Di questo mito secolare è rimasto poco nel luogo d’origine; agli inizi del novecento a Termini Imerese c’erano ancora quarantacinque fabbriche, e tutte producevano pasta o macinavano il grano. Questa sagra vuole celebrare allora il grano, la farina e la pasta che tanto hanno significato nella nostra millenaria storia; la pasta che mangerete è rigorosamente fresca, fatta anche con grani antichi duri siciliani.