Con una nota giunta in redazione, ha ulteriormente precisato l’accaduto. «Si è trattato di un vile atto intimidatorio – precisa Di Gesaro – ricevuto la notte precedente, alle 23,15. Sono rimasto impietrito». La sera prima del comizio, a casa, «stavo prendendo alcuni appunti – continua Di Gesaro – come faccio sempre, per rimandare al mittente gli sterili attacchi dei miei ex compagni di coalizione, quando squilla il cellulare e leggo “numero privato”. Non ho avuto remore a rispondere – prosegue il sindaco – nonostante l’anonimato e sento una voce camuffata che parla per venti secondi e poi chiude la conversazione».
Sul contenuto Di Gesaro non si sbottona («ho detto tutto al Comandante della locale stazione dei Carabinieri e ora ci penseranno le Autorità competenti a scoprire l’autore di questo deplorevole atto»), pur aggiungendo un particolare: «Mi ha minacciato di non fare mai coalizione con l’ex sindaco, Giovanni Meli. Non capisco – aggiunge – da dove abbia preso questo spunto non essendoci in atto, né in prospettiva almeno immediata, un governo Di Gesaro-Meli o Di Gesaro-altri».
La crisi politica apertasi aveva spinto l’ex sindaco Meli a stigmatizzare la parte dimissionaria, accogliendo la tesi di Di Gesaro, criticato aspramente in campagna elettorale; un’espressione di solidarietà che per alcuni ha stonato, sulle prime, nel rileggere gli otto mesi già trascorsi e che avrebbe spinto qualcuno addirittura, secondo la versione del primo cittadino, ad una minaccia.
Sul punto di un’eventuale coalizione, in vista della composizione del nuovo esecutivo locale che di lì a poco sarebbe sorto, era intervenuto, con un comunicato dell’11 marzo, anche il movimento civico “Collesano 2020”, in cui oggi milita Meli e che raccoglie pezzi delle altre due compagini in corsa alle amministrative dello scorso maggio facenti capo proprio a Meli e Nino Guzzio, precisando che “il Movimento non fornirà nessun nominativo, riconducibile allo stesso, atto a ricoprire la carica di Assessore della Giunta Di Gesaro” e chiedendo “al Sindaco e a tutti i Consiglieri Comunali attualmente in carica di fare la cosa giusta: dimettersi immediatamente”.
«Ora – conclude Di Gesaro – spero solo che la Polizia postale smascheri questa macchina del fango che da otto mesi imperversa su Collesano e che io ho avuto la forza di stoppare, facendo voltare pagina in tutto e per tutto sia alla vita municipale che, principalmente, alla società locale».
Nel corso della seduta del Consiglio del Parco delle Madonie, stamane, a Petralia Sottana, è stata espressa solidarietà da parte del presidente, Angelo Pizzuto, e dei sindaci dei comuni dell’Ente Parco, di cui Di Gesaro è vicepresidente.