Sembra che si stia smuovendo la parte lavorativa in Sicilia e dove gli operai forestali attendono ognuno per propria fascia e competenza di essere chiamati al lavoro.
Un lavoro che quest’anno dovrebbe differenziarsi a parole per vari aspetti, ma in sintesi chiara e sincera si stima (ad oggi) che si ripeterà la stessa prassi degli altri anni. Si stanno rifacendo e completando le nuove graduatorie e su queste partiranno gli avviamenti dei 151sti che andranno a lavorare con progetti che dovrebbero essere uguali a quelli degli altri anni. Ancora ad oggi non c’è nessuna risposta in merito alla presunta riforma del comparto e questo fà presumere che si ripeterà il bluff che gli operai forestali sono abituati a vedere e sentire annualmente. Parlando di stipendi, si stanno completando in quasi tutte le province i pagamenti del mese di dicembre, ma restano ancora da percepire in alcune province quelli arretrati di Giugno e Luglio. Si nota oggi,come il presidente Crocetta trovi subito lavoro ai forestali, cercando di “impiattarli” in qualsiasi posto si cerca personale o dove si voglia risolvere il problema, solo che sono solo parole che purtroppo non trovano conferme reali e positive in merito. Parliamo delle riserve naturali che rischiavano di essere chiuse per mancanza di fondi e personale, ma come sempre al secondo tempo supplementare gli amici Baccei e Croce, congelano e scongelano soldi e fondi che compaiono e scompaiono come le magie del mago Casanova , quindi allarme riserve rientrato !
Atto notorio da quest’anno (distretto 8-9 PA) da presentare ai CPI di competenza al momento di essere avviati, “novità” (almeno) che mette a riparo il governo da eventuali ripercussioni che possono avere o per meglio dire evitare per tutti, situazioni che possono nascere successivamente, con sentenze legali che andrebbero ad intaccare il percorso burocratico di graduatorie e casi singoli. Un altro anno lavorativo sta per iniziare, ma a parola dei lavoratori sono sempre tanti i dubbi e le incertezze che si devono affrontare e, il silenzio da parte sindacale o dai piani alti del governo fanno presagire che tutto rimarrà sempre nello stesso modo. I sindacati a turno parlano con i “pesci piccoli” (senza offesa per nessuno) e questi pur rassicurando gli interlocutori mettono in tavola quello che loro sanno o possono intuire, proprio perché si parla con scambi di parole o su supposizioni, intuendo che niente è chiaro. Il dover arrivare a chiudere i cantieri il 31 Dicembre (e per chi ha la “fortuna” di completare le giornate), sarebbe l’ennesima sconfitta di un governo che non riesce a potare avanti programmi e progetti (se ci sono) che vengono stilati, ma conoscendo le pecore, possiamo pensare che tutto si ripresenterà puntuale come un orologio svizzero !
Antonio David