E’ successo questa mattina poco dopo le quattro quando una gazzella dei Carabinieri su segnalazione della Centrale Operativa del Comando Provinciale, è intervenuta per un furto presso una parrucchieria.
Il primo equipaggio che nel frattempo stava percorrendo via Marconi, una volta svoltato l’angolo, si è trovato davanti due giovani uscire da una parrucchieria in Via Sammartino al nr. 46 a Palermo. I due identificati in Nicola Di Gregorio, palermitano classe 1985, residente in Via Maurigi e Francesco Cerniglia, palermitano classe 1993, residente in Via Pietro Ranzano, entrambi volti noti alle forze dell’ordine e risultati essere già sottoposti alla misura di prevenzione dell’avviso orale, accortisi dell’arrivo dei Carabinieri salivano su di uno scooter Honda SH allontanandosi contromano in via Turrisi Colonna. Il Di Gregorio che si trovava alla guida del mezzo, a causa della forte velocità perdeva il controllo andando a sbattere contro una macchina in sosta. I due caduti a terra, proseguivano la fuga a piedi venendo fermati dopo pochi metri, grazie all’ausilio fornito da altri equipaggi giunti sul posto. Contestualmente veniva recuperata la refurtiva asportata poco prima dal negozio: una cassa subwoofer, un computer marca Dell, una tastiera per computer, un monitor per computer MC Style e un televisore marca LG, riconsegnata al titolare dell’attività in sede di acquisizione di denuncia. Poco distante dal negozio veniva rinvenuti e sequestrati: un mazzuolo, utilizzato dai due per spaccare il vetro antisfondamento della parruccheria, una chiave da meccanico 12/13 ed un blocca disco. Lo scooter Honda SH utilizzato per la fuga, risultava essere stato rubato poche ore prima in via Polara, venendo restituito al proprietario. I danni arrecati alla parruccheria stimati dalla proprietà e confermati a seguito di denuncia, ammonterebbero a circa 5.000 €. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria i due sono stati tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso e nella mattinata odierna tradotti presso il Tribunale di Palermo per essere giudicati con il rito direttissimo.