Il prossimo autunno i cittadini saranno chiamati ad esprimere la propria opinione nella consultazione referendaria sulla riforma costituzionale. Ancora una volta con un “sì” o con un “no” per darle o meno il via libera.
La riforma costituzionale è stata voluta dal governo Renzi e già approvata, con doppia deliberazione, dai due rami del Parlamento. A Castelbuono è stato costituito il Comitato promotore per il “sì” promosso dal circolo locale del Pd. «Un “SI” dettato dalla convinzione – precisano – che questa riforma costituzionale possa ridare centralità al Parlamento e rendere il Paese più moderno e dinamico». E aggiungono: «Gli obiettivi generali della riforma voluta dal governo sono quelli di ridurre i tempi di approvazione delle leggi e rendere più trasparente il procedimento legislativo; avvicinare le istituzioni nazionali alle esigenze dei territori, ai cittadini e alle imprese; superare il bicameralismo paritario, con due rami del Parlamento che svolgono funzioni identiche, riformare, dopo oltre quindici anni dalla sua approvazione, l’impianto del Titolo V della Costituzione e l’articolazione delle competenze legislative tra Stato e Regioni. Il Comitato per il SI – ricordano – sostiene l’istituzione di un Senato delle Autonomie che eserciti pienamente le competenze e che rilanci il ruolo delle autonomie locali».
La riforma costituzionale è stata voluta dal governo Renzi e già approvata, con doppia deliberazione, dai due rami del Parlamento. A Castelbuono è stato costituito il Comitato promotore per il “sì” promosso dal circolo locale del Pd. «Un “SI” dettato dalla convinzione – precisano – che questa riforma costituzionale possa ridare centralità al Parlamento e rendere il Paese più moderno e dinamico». E aggiungono: «Gli obiettivi generali della riforma voluta dal governo sono quelli di ridurre i tempi di approvazione delle leggi e rendere più trasparente il procedimento legislativo; avvicinare le istituzioni nazionali alle esigenze dei territori, ai cittadini e alle imprese; superare il bicameralismo paritario, con due rami del Parlamento che svolgono funzioni identiche, riformare, dopo oltre quindici anni dalla sua approvazione, l’impianto del Titolo V della Costituzione e l’articolazione delle competenze legislative tra Stato e Regioni. Il Comitato per il SI – ricordano – sostiene l’istituzione di un Senato delle Autonomie che eserciti pienamente le competenze e che rilanci il ruolo delle autonomie locali».
Previsti diversi incontri con le forze sociali e politiche per promuovere la propria posizione e alcuni appuntamenti pubblici con deputati nazionali. Chiunque voglia iscriversi al comitato potrà utilizzare l’indirizzo mail [email protected].