La soppressione era stata decisa, insieme a molti altri uffici in tutta Italia, nell’ambito della riorganizzazione e del taglio delle spese, con il decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156 sulla “Revisione delle circoscrizioni giudiziarie – Uffici del giudice di pace”. L’articolo 3 del medesimo decreto (modificato dal successivo decreto legge del 31 dicembre 2014, n. 192, poi convertito nella legge 27 febbraio 2015, n. 11) precisava tuttavia che “entro sessanta giorni dalla pubblicazione di cui al comma 1 gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi”. Le successive integrazioni e i nuovi termini perentori fissati con decreto nel 2014 stabilivano, infine, l’ultima scadenza, per la richiesta da parte degli enti locali di ripristino delle sedi soppresse, al 30 luglio scorso.
A chiusura dell’iter, il decreto ministeriale del 27 maggio 2016, in corso di registrazione, ha stilato l’elenco degli uffici del giudice di pace ripristinati. Su Palermo, l’unico è Polizzi Generosa, del circondario di Termini Imerese (vi afferiscono Alimena, Bompietro, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Polizzi Generosa). Manca, quindi, Cefalù. Nel resto della Sicilia, ripristinati anche Barrafranca (circondario di Enna, Corte di appello di Caltanissetta), Vizzini (circondario di Caltagirone, Corte di appello di Catania), Alì Terme e Rometta (circondario di Messina, Corte di appello di Messina).
Gli uffici ripristinati inizieranno a funzionare a partire dal 2 gennaio 2017.