È il primo club in Sicilia per numero di tesserati, ben 140. Ha al suo attivo decine di raduni ed esemplari di vespe con un lignaggio di alto profilo. Questi e molti altri ancora sono gli elementi distintivi del Vespa Club Termini Imerese.
“Per noi la vespa è una poesia su due ruote – afferma Dino Gianluca Gueli, presidente del Vespa Club Termini Imerese (nella foto) – una macchina del tempo con la quale riscopriamo la bellezza del territorio. Ogni dettaglio, dal suono del motore alle morbide linee di questo affascinante veicolo, rappresentano per noi un vero e proprio rituale”. Il club termitano è una realtà di tutto rispetto nel panorama dei Vespa Club Italia e in quelli siciliani, dal momento che mette in campo, puntualmente, una fitta attività vespistica nelle sue molteplici forme, “sia esse sportive, culturali, turistiche e ricreative” al fine di “promuovere la conoscenza motoristica e l’educazione stradale” come si legge nel suo statuto. La Vespa, si sa, è un dogma nella storia dei ciclomotori; si potrebbe dire che è il ciclomotore per antonomasia. Sin dal 1946 questo particolare scooter ha riscosso un incredibile successo in termini di vendite e di consensi che lo ha collocato, di diritto, tra “gli immortali” delle due ruote. Per avere un’idea del fenomeno del gioiello della Piaggio, basti pensare che in un sessantennio sono stati sfornati circa 145 modelli di Vespa. Generazioni di uomini, in Italia, si sono appassionate a questo mito su due ruote coagulando questo loro interesse nel Vespa Club, una organizzazione – nata ufficialmente il 23 ottobre 1949 a Viareggio con il primo Congresso Nazionale – espressione dei Vespa Club locali, sorti in varie parti d’Italia seguendo l’esempio di gruppi Vespistici già nati in diverse località della penisola. Un patrimonio di uomini – quello del Vespa Club di Termini Imerese – appassionati di questo mitico mezzo, ma anche di un parco vespe di grande importanza come la Vespa 50 con pedali (una normale Vespa da 50 cc con una piccola modifica in zona pedana che prevedeva l’alloggiamento di un meccanismo in grado di far funzionare la vespa come una normale bicicletta), la Vespa faro basso (che nel 1953 cambia la storia della Vespa; è il terzo modello dopo la geniale intuizione di Corradino D’Ascanio), la Vespa Struzzo VL3T (prodotta nel 1956, a dieci anni dall’uscita del primo modello per festeggiare la milionesima Vespa prodotta), la Vespa 180 Rally – VSD1T (1968/1973, prodotta in 26.495 esemplari), la Vespa 200 Rally, la Vespa 180 Super Sport, le Vespa GS 150 (Gran Sport) e GS 160, la Vespa GL 150 (Gran Lusso), la Vespa con cambio a bacchetta del 1949, senza contare le 8 Vespe PX Super Cau appena arrivate da Pontedera. Un capitolo a parte lo rivestono proprio queste ultime vespe, le Super Cau, altro vanto del Vespa Club Termini Imerese. Si tratta degli unici 99 esemplari, un’edizione limitata allestita in esclusiva da Busdraghi su idea di Giuseppe Cau in occasione del 70° anniversario della nascita di Vespa, celebrato proprio quest’anno. La Super Cau – un modello di Vespa unico nel suo genere- è stato ideato dal Cavalier Cau e realizzato in partnership con l’azienda Busdraghi di Pontedera, storico concessionario Piaggio. È l’enfasi della Vespa nel 70° anniversario della sua nascita e, allo stesso tempo, la celebrazione di uno dei suoi più grandi “interpreti”. Questa Vespa è la sintesi tra modernità e tradizione: una PX opportunamente rivisitata, e realizzata con particolari pensati e costruiti da Cau e Busdraghi. Di queste 99 gemme della meccanica su due ruote, ben 8 fanno parte della scuderia del Club termitano, possedute da soci di Bagheria (6 esemplari) e da un socio di Cefalù (unico proprietario di due esemplari). Il Vespa Club Termini Imerese è, dunque, una miscela di storia, passione, patrimonio di rarità meccaniche e di uomini coagulata intorno al mito immortale delle due ruote, la vespa.