Nel corso del consiglio comunale svoltosi il 31 agosto scorso, l’assessore ai lavori pubblici, Dario Costanzo, ha reso nota la lettera di minacce di morte ricevuta il 16 agosto e recapitata presso la sede municipale.
Secondo quanto precisato da Costanzo, la denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri è stata presentata lo stesso giorno, ma per la divulgazione ha preferito attendere il primo consiglio comunale utile per mettere al corrente le istituzioni e la cittadinanza di quanto accaduto.
Ricevuta la solidarietà dei colleghi di giunta e dei consiglieri comunali, Costanzo ha dichiarato: «Non verrò fermato da nessun tipo di minacce e continuerò il percorso intrapreso, ora più che mai con maggiore risoluzione, operando libero da qualsiasi condizionamento. Da questo si evince che forse abbiamo intrapreso la giusta strada».
Scritta a mano e con linguaggio scurrile, la lettera non fa riferimento a lavori o a casi specifici né Costanzo, come anche dichiarato agli inquirenti, ha idea di cosa, in particolare, abbia potuto spingere a tale gesto. «Non ho sospetti anche perché non ho mai avuto delle avvisaglie – continua Costanzo – e con i consiglieri ho dei rapporti eccellenti come anche con la gente che, incontrata per strada, mi esprime apprezzamento. Al momento, insomma, non ho registrato alcunché di negativo».
«Probabilmente si tratta di uno scherzo di pessimo gusto – chiosa Costanzo – ma non avendone la certezza sono stato costretto a rivolgermi ai Carabinieri della locale stazione, i quali non mi hanno fatto mancare la loro vicinanza anche da un punto di vista umano».
Da parte sua, il sindaco, Angelo Di Gesaro, anche a nome dell’intera giunta condanna «fermamente l’atto criminale. La lettera di minacce rappresenta un fatto gravissimo e pertanto ci auguriamo che le Autorità individuino quanto prima i responsabili dell’accaduto. Nessuno può pensare di intimorire con vili gesti un amministratore nel pieno delle sue funzioni e – continua Di Gesaro – di contrapporre alla libera azione delle istituzioni la violenza delle minacce».