Il consiglio comunale che il presidente Sapienza ha convocato per lunedì 31 agosto era sicuramente grandemente atteso. Lo aspettavamo di giorno in giorno, da quando la giunta il 4 di agosto aveva depositato il bilancio… Senza bilancio non si può andare avanti, se non a strafalcioni. In più era assolutamente urgente approvare la “centrale unica di committenza”, se si vuole seguire un reale procedimento di progettazione per il futuro.
Ma, a queste scadenze, stringenti, se ne era aggiunta un’altra, di altra specie, di altra natura, sicuramente umana e personale: menzionare il personaggio Simplicio, in pensione dal primo settembre. Un personaggio che, in fin dei conti, in soli tre anni ha raccolto i tre plessi della scuola di Collesano, maltrattati dalle autorità scolastiche, e li aveva fatti risplendere di una luce nuova, plessi veri e belli, come deve essere il mondo dell’educazione quando fa veramente il suo mestiere “far crescere i nostri ragazzi, nella gioia e nell’impegno”. Anche qui c’era una scadenza, il 31 agosto, se non si voleva celebrare il passato.
Così, malgrado qualche perplessità, abbiamo organizzato un consiglio a due volti, a due facce, certi che, il riconoscimento a Simplicio avrebbe richiamato tanto pubblico, a partire dai suoi più stretti collaboratori dello staff, al mondo della scuola collesanese che con lui aveva trovato una nuova vita professionale. Con un Consiglio convocato alle 16,30 il bilancio poteva aspettare ancora novanta minuti e quella unità forse, avrebbe potuto consentire una discussione successiva più serena nel metodo di lavoro!
Le attese non sono andate tradite. Davanti al pubblico delle grandi occasioni il sindaco Di Gesaro ha letto e consegnato la pergamena al preside, il presidente Sapienza ha ricordato i vincoli che hanno unito Simplicio a Collesano, i due capigruppo, Cirrito e Termotto, hanno espresso il compiacimento per l’iniziativa.
Per quel che mi riguarda io ho voluto insistere su alcuni punti: essere un uomo di scuola e il voler
dare un significato positivo a questa posizione, che, socialmente, oggi non va per la maggiore; essere un intellettuale diverso, che contamina la cultura propriamente detta con lo sport, con il ricreativo, con i viaggi e le tante iniziative vicine al mondano che, in questo modo gli consente di incontrare e avere qualcosa da scambiare con gli ultimi di tutti i quartieri…
Egli ci ha incoraggiato a credere nella nostra Collesano, a volerla una scuola autonoma, in quanto rivendicazione di ruolo… Con l’orgoglio dell’insegnante e con la passione di sempre ci ha ricordato che gli ultimi sono anche i disabili, quando non curati, e che le lotte sacrosante vanno sempre fatte. In quella sala risuonavano gli echi della “scuola di don Milani” il senso e il valore delle tradizioni che diventano le radici di un posto, indipendentemente dalla logistica e dalle infrastrutture.
Poi tutti a brindare, con l’ansia di un Consiglio complicato che ci avrebbe deluso…
Il secondo volto di questo Consiglio è stato deprimente. Andato via il pubblico, è tornato il silenzio antico, e, seguendo il menu, siamo passati ai giorni di “consegna” della spazzatura, ai sacchetti di plastica e a quelli di carta. Quando ormai si avvicinava la trattazione del bilancio, arrivano gli avvisi di un vecchio modo di far politica: l’assessore Dario Costanzo riferisce di aver ricevuto il 16 agosto una missiva con “la minaccia di morte” e di aver immediatamente denunciato all’autorità. Poi il presidente Sapienza riferisce di pressioni indebite su consiglieri per orientare il proprio voto sul bilancio, e chiede e ottiene il rinvio del punto.
Così ritorna quella vecchia politica inconcludente che schiaccia le persone e le rende vittima di un sistema. Così riappare quella gelatina che non ti fa andare avanti, che blocca i servizi ai cittadini, e, che, magari, domani lascerà a piedi i nostri studenti senza trasporto. “io voglio esprimere la mia amarezza”, ha detto l’assessore Santacolomba, nel suo breve intervento al Consiglio.
Così si va in sgomento, e si finisce con la lettura amorfa di una interrogazione, con una risposta letta con uguale depressione, e con una insoddisfazione da parte dell’interrogante, che lascia, in chi scrive solo la stupida curiosità della citazione di una teoria del “vassoio”. Nessuno è voluto intervenire su una vicenda che, politicamente sarebbe stata interessante, perché la mancata conferma del capoaarea dell’ufficio tecnico aveva scatenato le ire dell’ex sindaco Meli che, sbagliando, aveva gridato al complotto universale, ridimensionato dalla ricostruzione dei fatti fornita dal sindaco.…
È andata così, dalle luci all’ombra. Certo, in un menu devi sempre combinare tanti argomenti, ovvero tanti ingredienti. Ma ieri a Collesano, non siamo passati dall’antipasto al dolce; abbiamo fatto il contrario. Eppure dobbiamo trovare la forza per ripristinare l’ordine dei valori, magari ripartendo da questo:
Io sottoscritto Angelo Di Gesaro, Sindaco della città di Collesano,
Considerato che il prof. Giuseppe Simplicio, Dirigente Scolastico dal 2004 e del plesso di Collesano dal 1° settembre 2013, andrà in quiescenza dal 1 settembre p.v.;
tenuto conto dell’alto valore educativo, della professionalità dimostrata in questi lunghi anni a servizio della scuola e del suo sistema formativo in favore degli studenti e delle istituzioni scolastiche che ha guidato, così come riconosciutogli dall’Ufficio Scolastico Regionale, dall’Ufficio Scolastico Provinciale, dagli Organismi Scolastici e dalla Curia Arcivescovile;
visto il consenso unanime che a Collesano ha conseguito la sua attività professionale e il suo impegno per i valori e le tradizioni del nostro contesto sociale;
su proposta dell’Assessore all’Istruzione prof. Peppino Re,
Le conferisco il riconoscimento per meriti speciali alla carriera, ringraziandoLa per l’attività svolta in favore della società collesanese, per la formazione dei nostri ragazzi.
Collesano, 31 agosto 2016
IL SINDACO
Dr. Angelo Di Gesaro