21 comuni sono privi del piano di protezione civile.
Ammettiamolo pure, dopo il terremoto del 24 agosto, che ha colpito il centro Italia, siamo tutti preoccupati che un simile evento calamitoso possa anche accadere da noi, ma siamo pure convinti che le istituzioni siano pronte ad affrontare al meglio simili calamità. Ma è davvero così? Non proprio. Tutti i comuni italiani devono avere per legge un proprio piano di protezione civile, cioè un documento necessario per affrontare i rischi ed agire in emergenza, utile ai cittadini per sapere come comportarsi di fronte a terremoti, maremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, frane, ed alle istituzioni per organizzare i soccorsi al verificarsi di un evento pericoloso. Esso è previsto dalla legge 100 del 12 luglio 2012, che imponeva a tutti gli oltre ottomila comuni italiani l’approvazione del piano entro 90 giorni dall’entrata in vigore della norma. Eppure, ad oltre quattro anni da tale data, solo due comuni su tre hanno rispettato la prescrizione e redatto il piano. Se andiamo infatti a spulciare il sito della Protezione civile nazionale, troviamo l’elenco, aggiornato al 18 settembre 2015, contenente tutti i comuni d’Italia che si sono già dotati del piano di protezione civile, appena il 77 per cento del totale, e tutti i comuni di Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Molise, Marche, Valle D’Aosta e provincia autonoma di Trento sono già dotati del piano, mentre nelle altre regioni la situazione è a macchia di leopardo, con il paradosso che in Calabria un buon numero di enti locali situati in fascia 1, la più pericolosa, ne sono privi. In Sicilia solo nella parte orientale ed in quella occidentale quasi tutti i comuni hanno approvato il loro bravo piano di emergenza, mentre nella fascia centrale, con andamento da Nord a Sud, sono di più i comuni che ne sono privi. Per quanto riguarda il nostro Comprensorio, solo Aliminusa, Altavilla Milicia, Caccamo, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Gangi, Lercara Friddi, Petralia Sottana, Polizzi Generosa e Pollina hanno finora approvato il piano di protezione civile. Gli altri niente. E se proprio dovesse accadere da noi un cataclisma come o addirittura più pericoloso di quello che ha colpito Amatrice ed i comuni vicini, che si fa? Niente, perché le istituzioni non sanno come agire e neppure i cittadini, ai quali non rimane altro da fare che i debiti scongiuri.
Ecco l’elenco dei comuni del Comprensorio privi del piano di protezione civile:
Alia
Alimena
Blufi
Bompietro
Castelbuono
Cerda
Ciminna
Geraci Siculo
Gratteri
Isnello
Lascari
Montemaggiore Belsito
Petralia Soprana
Roccapalumba
San Mauro Castelverde
Sclafani Bagni
Scillato
Termini Imerese
Trabia
Valledolmo
Ventimiglia di Sicilia