Un Parco Astronomico di importanza mondiale, il primo che nasce nel Sud Italia e che abbraccia l’intero Mediterraneo. E’ il Gal Hassin, che stamattina è stato inaugurato sulle Madonie, a pochi chilometri da Isnello.
Un polo che unisce la stazione di ricerca, posta sul sito osservativo astronomico più alto d’Italia, al nuovo planetario aperto al pubblico e alle scuole, che appunto ha aperto i battenti stamattina di fronte a duemila spettatori e ad una folta rappresentanza di scienziati di livello internazionale, politici e sindaci del territorio. Una scommessa vinta, quella del Gal Hassin, un progetto di grande impatto da 13 milioni di euro per far nascere il più importante polo astronomico italiano, su cui ha già messo gli occhi l’Agenzia Spaziale Italiana che su Monte Mufara (1.865 metri s.l.m.), a fianco del telescopio gigante del Gal Hassin (che è stato già appaltato e che entro due anni vedrà la sua “prima luce”) vuole montare il prototipo dell’innovativo fly-eye, strumento della classe 1 metro a grandissimo campo (49° quadrati), rivoluzionario, che servirà per dare la caccia agli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, per l’osservazione dei cosiddetti “detriti spaziali”. Se il progetto andrà in porto, GAL Hassin diventerebbe uno dei più importanti osservatori europei. Presenti all’inaugurazione, il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, il vicepresidente Vicario dell’Ars, Antonio Venturino, il deputato nazionale Simona Vicari, il presidente di Sosvima Alessandro Ficile, il presidente dell’Ente Parco delle Madonie, Angelo Pizzuto. I sindaci di Castelbuono, Pollina, Castellana, Cefalù, sono stati accolti dal sindaco di Isnello, Giuseppe Mogavero che sin dall’inizio ha creduto nel progetto. E che da vent’anni pensa come realizzarlo. “Questa struttura non chiuderà nell’attesa che si riparta, come è successo per centri simili – spiega Mogavero – Noi siamo qui, lavoriamo e ci saremo domani, visto che lo stiamo consegnando ai nostri giovani. Questo polo è un punto di arrivo di certa politica intelligente che sa ascoltare e sa guardare al futuro”. Il Coro delle voci bianche del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e il Coro Anima Gentis di Isnello, diretti da Antonio Sottile, hanno cantato l’inno italiano. “Siamo tutti qui per inaugurare un nuovo gioiello del Paese – interviene il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, artefice del finanziamento del CIPE, circa sette milioni e mezzo di euro che si sommano ad altrettanti messi a disposizione dal Comune di Isnello in strutture e servizi, e un altro milione e mezzo giunto dall’INAF per il funzionamento della nuova struttura – Sono presenti i massimi esponenti della comunità scientifica che osserveranno i nostri passi. Non ci possiamo fermare. Questo centro funzionerà”. “La realizzazione ed apertura del Gal Hassin – dice il vice presidente vicario dell’Ars, Antonio Venturino – rientra tra le belle e buone che la Sicilia riesce ad offrire. Siamo orgogliosi di poter accogliere a Isnello, una tre le più rilevanti comunità scientifiche internazionali per assistere all’apertura di un Parco Astronomico di importanza mondiale, il primo del Sud Italia e che abbraccia l’intero Mediterraneo. Sarà un luogo di ricerca avanzata ma anche meta per semplici cittadini, scolaresche e turisti che avranno modo di apprezzare non soltanto l’alto livello scientifico ma anche la magia della natura ed del territorio circostanti. La stretta connessione con il territorio è fondamentale per far sì che il centro possa diventare volano per l’economia legata alla cultura e al turismo”. Una folta delegazione di ristoratori, chef e maestri pasticceri di Castelbuono – capitanati da Nicola Fiasconaro – ha voluto offrire un banchetto di pietanze del territorio. “I paesi delle Madonie sono straordinari dal punto di vista delle tradizioni gastronomiche – ha detto Nicola Fiasconaro -; potremmo far nascere un cartello che si occupi di catering a livello mondiale. Isnello è solo una prova, tendiamo ad arrivare sul mercato, vedi il prossimo G7: i paesi madoniti, insieme, possono diventare un’eccellenza e un’unica realtà produttiva”. Intanto ha aperto le porte il grande planetario di Fontana Mitri, un vero e proprio polo didattico divulgativo – aperto al pubblico e alle scuole, che potranno partecipare alle visite e ai laboratori guidati da quattro ricercatori astronomi scelti con un bando internazionale dell’INAF -, dotato di un planetario digitale con una cupola di 10 metri di diametro; di una terrazza osservativa, con copertura mobile, dove sono montati 12 strumenti di osservazione, un radiotelescopio con parabola di 2,3 metri, un laboratorio astronomico all’aperto con orologi solari di vario tipo (Cerchio d’Ipparco, Plinto di Tolomeo, Rosa dei venti, Exhibit), un mappamondo monumentale con supporto ed asse di rotazione, un laboratorio solare in cui, tramite un eliostato, potrà essere proiettato su uno schermo il disco solare in tempo reale per la sua analisi. Naturalmente, del polo fanno parte sale con exhibit interattivi di vario tipo, un’esposizione dei principali tipi di meteoriti e due aule didattiche. A servizio del Centro è stata realizzata anche una struttura ricettiva da 60 posti, per gli studenti che vorranno visitare il polo. Il polo astronomico permetterà un’immersione a 360 gradi nel mondo dell’astronomia, anche (e soprattutto) per i non esperti, gli studenti, gli appassionati che potranno seguire sul campo il lavoro degli studiosi.