Tra i due litiganti il terzo gode. L’antico proverbio anche questa volta potrebbe non essere smentito dai fatti, neppure nel caso dei tagli alla sanità siciliana.
E proprio come accadde ai polli di Renzo, nel romanzo “I promessi sposi”, mentre i poveri cristi si beccano tra loro, c’è sempre chi godrà di un lauto pasto ai loro danni. In questo caso a “godere” potrebbe essere la sanità privata convenzionata, alla quale – pare – potrebbero finire i 361 posti letto recentemente tagliati dall’assessorato regionale alla sanità e non ancora assegnati. Questo scenario adesso sono in tanti ad ipotizzarlo (e lo scrive pure LiveSicilia), facendo capire che le strutture private sono già lì pronte a “papparsi” questi 361 posti letto, tra acuti (164) e post acuti (197), residui, facendo un buon affare ai danni della sempre più asfittica sanità pubblica. Ma non c’è solo questo nella decisione dell’assessore Gucciardi. Pare, infatti, che egli sia dimostrato più realista del re e nella “foga del taglio” si sia spinto oltre il contenuto del decreto Balduzzi (dal nome dal ministro alla sanità del governo Monti), segando più posti letto nei nosocomi dell’isola, rispetto a quelli indicati nel suddetto decreto: 297, contro i 139 a suo tempo decisi da Balduzzi. E così, questi 361 posti letto eliminati dalle strutture ospedaliere siciliane, come è stato deciso anche per l’ospedale di Cefalù, e non ancora allocati, dove andranno a finire? Essi rappresentano una “ricchezza”, su cui potrebbe mettere le mani la sanità privata convenzionata. E proprio la recente concessione al polo catanese Humanitas di 130 posti letto oncologici, proprio quando nel pubblico si taglia alla grande, non fa ben sperare, generando più di un sospetto.
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