DITELO A ESPERO. Altro che ponte sullo stretto: ecco l’elenco delle infrastrutture che aspettiamo dal 2001 a seguito di Accordi di programma, Piani per il sud e Patti per la Sicilia

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Giosuè Malaponti, Presidente del Comitato Pendolari Siciliani, considerato che si è riacceso il dibattito sul Ponte sullo Stretto ricorda tutte le infrastrutture che alla Sicilia sono state promesse in questi ultimi 15 anni: nell’Accordo di programma Quadro del 2001, nel Piano per il Sud, nel Decreto del Fare, nello Sblocca Italia e infine nel Patto per il Sud. Ecco il suo intervento.

Mentre si accende il dibattito sul Ponte sullo Stretto, visto il rilancio del premier Renzi, e dei benefici che la sua eventuale realizzazione comporterà in termine di occupazione e sviluppo economico-turistico, desideriamo intervenire per fare presente, ancora una volta, che la Sicilia aspetta ancora tutte quelle infrastrutture che in questi ultimi 15 anni sono state acclarate nell’Accordo di programma Quadro del 2001 tra Lunardi e Cuffaro, nel Piano per il Sud, nel Decreto del Fare, nello Sblocca Italia e infine nel Patto per il Sud contenente il Patto per la Sicilia.  In tutti questi anni si è sempre parlato di investimenti per oltre 10 miliardi per le sole infrastrutture ferroviarie che ad oggi non sono state ancora realizzate e vengono sempre riproposte. Quali: Il completamento dei raddoppi ferroviari Messina-Palermo, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Palermo e Agrigento-Palermo; gli ammodernamenti e velocizzazioni della Palermo Trapani e Siracusa-Ragusa-Modica-Gela; il collegamento con l’aeroporto Fontanarossa di Catania e dei collegamenti con gli aeroporti di Comiso e Birgi. Due aspetti desideriamo evidenziare: il primo su 1378 km di ferrovia solo appena il 14% è a doppio binario e circa 600 km ancora non elettrificate. Il secondo occorre verificare se il gestore dell’infrastruttura ferroviaria RFI Spa (Rete Ferroviaria Italiana) rispetta i tempi di realizzazione e di consegna sulle opere cantierate. Al momento è ancora chiusa la Palermo-Punta Raisi che doveva aprire a giugno 2016; è ancora chiusa da oltre un anno la Gela-Canicattì; è ancora chiusa da oltre tre anni la Alcamo-Trapani Via Milo; è ancora chiusa da oltre cinque anni la Caltagirone-Gela; è ancora chiuso da oltre quattro anni il raddoppio della Catania Ognina-Catania Centrale (ultima data prevista il 17/04/2016). Tutti questi ritardi e chiusure pregiudicano una programmazione certa dei servizi di trasporto ferroviario tra la Regione Sicilia e l’impresa ferroviaria Trenitalia Spa anche sui canali di vendita. Fatte queste premesse chiediamo all’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti on. Giovanni Pistorio, al dirigente generale del dipartimento infrastrutture e trasporti dott. Fulvio Bellomo di intervenire presso le competenti sedi per fare chiarezza sui tempi dell’effettiva realizzazione, su tutti questi ritardi e sulla eventuale o definitiva apertura alla circolazione ferroviaria, evitando così quei servizi con bus sostitutivi divenuti ormai insostenibili per tutta l’utenza.
Cordialità
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani