Lo sappiamo ormai: le liti in condominio, anche per futili motivi, spesso finiscono davanti al giudice.
E’ così accaduto nel 2013 a Cefalù, quando un uomo, Riccardo Rickards, 68 anni, di Palermo, ma abitante nella cittradina normanna, al piano terra di uno stabile, adirato perché una vicina aveva solo appoggiato al muro condominiale un paio di pagaie, ha inveito contro la donna, afferrando le pagaie, che nel frattempo erano tenute in mano dalla stessa, spingendo e strattonando con forza. Da qui è scaturita la denuncia per violenza privata ai danni dell’uomo, che è stato poi processato davanti al tribunale di Termini Imerese e condannato alla pena di tre mesi di reclusione, oltre al risarcimento dei danni alla parte civile.
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La corte d’Appello di Palermo ,III sezione penale, all’udienza dl 23 maggio 2018, ha pronunciato e pubblicato mediante lettura del dispositivo la seguente SENTENZA Lettto l’art. 605 c.p.p.; in riforma della sentenza del Tribunale di Termini Imerese, in composizione monocratica, in data 21.09.2018, appellata da Rickars Riccardo, assolve l’imputato dal reato ascrittogli perchè il fatto non sussiste. revoca le statuizioni civili.
isto l’art. 544, comma terzo, c.p.p.;
Cosi deciso in Palermo, 23 maggio 2018.
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