Si erano verificati troppi furti, soprattutto in danno delle aziende agricole. Tutti perpetrati nelle campagne.
Il territorio era quello di confine tra i Comuni di Monreale, Corleone, Piana degli Albanesi e San Cipirello. Aree rurali difficili da monitorare. Nonostante tutte le difficoltà, i Carabinieri delle Compagnie di Monreale e Corleone hanno unito le loro forze, organizzando servizi coordinati con il supporto dei Cacciatori di Calabria del G.O.C.. Inoltre, ogni notte era pronto per il decollo un elicottero del N.E.C. dei Carabinieri di Palermo. La scorsa notte i militari dell’Arma hanno individuato, in contrada Manali, lungo la strada per il Santuario di Tagliavia, una macchina sospetta con a bordo due rumeni, C.r. 26enne e M.b. 23enne, entrambi residenti a Partinico. In un primo momento i due complici hanno tentato di sviare i militari che li avevano fermati, dicendo che stavano tornando da un serata trascorsa con degli amici, ma le contraddizioni nei loro racconti hanno acuito il sospetto dei Carabinieri che hanno proceduto a perquisire il loro veicolo, successivamente sequestrato, poiché sprovvisto di assicurazione. All’interno i militari hanno potuto rinvenire una tenaglia, dodici cacciaviti, tre torce a led, quattro pinze, un coltellino, un seghetto, una saldatrice ad elettrodo, un piede di porco, due forcine per capelli seghettate (praticamente dei veri e propri passepartout), una mazza ferrata ed una prolunga elettrica da 30 metri. Le successive perquisizioni domiciliari hanno permesso di recuperare gran parte della refurtiva, bottino dei vari colpi presso le aziende agricole, tra cui una macchinette da caffè, saldatrici ad elettrodi, compressori ad aria, flex, motoseghe, trapani, avvitatori, binocoli, televisori, telecamere di sistemi di video sorveglianza, vari elettrodomestici di piccole dimensioni, pistole per colla e pittura, per un totale di 64 oggetti. Per questo motivo sono stati denunciati a piede libero i due, con l’accusa di ricettazione e porto abusivo di chiavi e grimaldelli. Inoltre, è stato possibile appurare che i malviventi utilizzavano una stravagante tecnica per aggirare i controlli della circolazione stradale, infatti sono state trovate due targhe di nazionalità polacca, che probabilmente venivano montate e smontate dall’autovettura all’occorrenza. I conviventi di C.r., V.t. 28enne e C.j. 18enne, anche loro di nazionalità rumena, sono stati deferiti in stato di libertà perché ritenuti complici dei due nell’attività delittuosa, quanto meno è evidente il loro ruolo nell’occultamento del bottino.