42 anni di dedizione agli ultimi. I Finanzieri d’Italia premiano il missionario laico Pino Lo Giudice

0
275

“Nec recisa recedit” (neanche spezzata retrocede), il motto della Guardia di finanza, ben descrive i 42 anni di totale dedizione a ultimi, bisognosi e sofferenti del quasi ottantaduenne missionario laico Pino Lo Giudice.

Il carismatico fondatore e instancabile animatore con i padri gesuiti dell’associazione “Gruppo di preghiera Maria Immacolata” di Casteldaccia, ora premiato dalle Fiamme gialle. Senza contributi pubblici e solo grazie a tanti cristiani generosi sparsi per il mondo, nella “Cittadella dell’Immacolata” si accolgono e assistono anziani, famiglie disagiate e sofferenti fisici e spirituali, credenti e non, con la mensa quotidiana, la preghiera, opere di misericordia e ora anche con una biblioteca ricca di oltre 500 volumi a contenuto religioso. L’ultradecennale ed estrema sofferenza di Pino Lo Giudice, ultimo fra gli ultimi, portata avanti con incredibile gioia che riesce a dispensare a chiunque cerchi consolazione, fa da esempio e trascina i volontari e benefattori che assicurano tutti questi servizi, in una spontanea gara di solidarietà che da anni coinvolge anche la Guardia di finanza e i suoi uomini. Un’evangelica e francescana missione che l’Associazione Finanzieri d’Italia ha deciso di premiare assegnando a Pino Lo Giudice un prestigioso riconoscimento riservato solo ai militari: l’iscrizione all’Anfi con tanto di tessera, spilla, cappello e una pergamena che vuole testimoniare il “grazie” di tutti i finanzieri al bene che Dio e la Madonna dispensano in questo Centro. Alla presenza di 200 volontari e di decine di soci Anfi con le famiglie, il generale Umberto Rocco, presidente della sezione Anfi di Palermo, e il luogotenente Nicola Serino, presidente della sezione Anfi di Bagheria, hanno inaugurato la biblioteca e hanno consegnato l’ambito riconoscimento a Pino Lo Giudice insieme alla moglie Concetta Velardi, inseparabile compagna che ha condiviso questa vita di rinunce e sacrifici. Nella sua modestia, il commosso missionario ha “girato” il riconoscimento “alle decine di migliaia di persone che in questi 42 anni, cercando Dio, lo hanno trovato nel ‘Gruppo di preghiera Maria Immacolata’ attraverso la conversione del cuore e l’accettazione mariana del Suo volere”. “Qui ognuno ha portato un ‘mattone’ – ha aggiunto Pino Lo Giudice – perché il senso della carità non è il ‘dare’, ma il ‘darsi’, con una mano a Dio e una ai fratelli bisognosi”. Al termine della Santa Messa celebrata dal gesuita p. Vincenzo Lo Conte, il generale Umberto Rocco ha preannunciato a Pino Lo Giudice che presto gli arriverà un riconoscimento anche dal presidente nazionale dell’Anfi, generale Umberto Fava.
Nella foto (da sinistra): Pino Lo Giudice, p. Vincenzo Lo Conte, il luogotenente Nicola Serino, il maresciallo Leonardo Gentile, il presidente dell’Associazione Gruppo di preghiera Maria Immacolata Salvatore Garofalo e il generale Umberto Rocco.