Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati uniti d’America.
Sembra incredibile, ma il tycoon cotonato, bugiardo matricolato, evasore fiscale, irriverente, soprattutto con le donne, per i prossimi quattro anni sarà a capo della prima potenza mondiale e, quindi, influenzerà nel bene e nel male la politica universale ed anche quella italiana. L’America ha punito Hillary Clinton, considerata “vecchia” politicamente, portatrice di valori ed interessi delle grandi potenze economiche, anch’essa bugiarda matricolata, come il marito Bill e “sopportata” anche tra i democratici, che l’hanno votata turandosi il naso o le hanno voltato le spalle dentro la cabina elettorale. Il mondo si è svegliato stamani stupito per la vittoria di Trump, ritenuto fino improbabile come presidente americano, perché unfit, impresentabile. Ed invece a gennaio entrerà trionfante alla casa Bianca, forte del voto degli elettori americani, che l’hanno votato in massa, soprattutto il ceto medio bianco, impoverito da anni e impaurito dall’avanzata di ispanici ed asiatici, “protetti” dalla politica sociale di Obama. All’esito del voto i mercati mondiali hanno reagito male e le borse stanno crollando una dietro l’altra, come il dollaro. Ma niente paura, perché vedrete che essi presto si riprenderanno, non appena Trump, come promesso, taglierà le tasse ai ricchi ed alle imprese e segherà l’Obama care, il sistema di assicurazioni sociali e sanitarie messo in piedi dall’ex presidente a protezione dei più povero. Quanto è successo in America non dovrebbe però stupire più di tanto noi italiani. Quanto è successo al di là dell’oceano è accaduto prima da noi, che per vent’anni abbiamo votato e tenuto a palazzo Chigi Silvio Berlusconi, in tante cose non molto dissimile da Donald Trump. Non sappiamo ancora cosa farà il nuovo presidente, anche perché neppure lui lo sa. In ogni caso, rispetto alla grigia e scontata Hillary, per i giornalisti Trump sarà un vero spasso, una sorpresa ogni giorno. Insomma, avremo di che scrivere.
Vedete cara redazione di Espero, il fatto che alcune tra le piu’ importanti testate americane come il N.Y. Times o l’Herald tribune si siano immediatamente schierate contro Trump, da questa sconfitta non possono ricavarne che il meglio in qualita’ giornalistica. Sono strasicuro che forti di questa sconfitta, riprenderanno di nuovo ( soprattutto stimolati ) a far giornalismo serio.
E poi, diciamocela tutta……gli americani se la cantano e se la suonano sempre a loro piacimento, quindi, contenti loro, contenti tutti !!! Quello che mi turba invece ( rispetto alla similitudine fatta con il ns ventennio berlusconiano ) e’ il futuro scenario politico internazionale, che forte delle scelte politiche di questi anni sta facendo sedere ( o fara’ ) personaggi come Trump, Putin,Erdogan,Le Pen,May,Orbán e Dio non voglia Grillo !!
Sich…………………. 🙁
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