Alla fine ha prevalso il buon senso. Così domani, a partire dalle ore 9.30, si svolgerà a Termini Imerese la cerimonia di reintitolazione della via Alfredo Cucco a Cosimo Di Lisi, già militare italiano durante la Seconda guerra mondiale e poi, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, internato nei campi di lavoro e concentramento nazisti.
Si tratta della strada posta ad incrocio con via Falcone e Borsellino, nella parte alta della città, di fronte ai resti dell’acquedotto Cornelio. E’ questo il lieto fine di una vicenda che risale al 2011, quando l’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, sezione di Termini, ha chiesto all’amministrazione comunale il cambio di intestazione, per non “offendere” la storia democratica e repubblicana italiana e la memoria delle centinaia di vittime della violenza nazifascista e mafiosa. Infatti, Alfredo Cucco, a cui fino ad oggi è intitolata la via, ma da domani non più, è stato un gerarca fascista originario di Castelbuono, federale di Palermo, medico, che ha pure sposato e propagandato la teoria della superiorità della razza bianca, scrivendo pure diversi saggi in difesa di questa tesi. Per soprammercato, egli fu pure colluso con la mafia ed indicato dal prefetto Mori negli anni ’30 come vicino a Cosa nostra. Dopo la Liberazione e l’avvento della Repubblica, Cucco non ha mai rinnegato le sue idee razziste e fasciste, continuando anzi a propugnarle. Ecco perché l’Anpi si è battuta perché fosse tolta l’infamante targa alla via termitana. E domani si terrà proprio la cerimonia ufficiale del cambio di nominativo, alla presenza del commissario straordinario del comune, alle autorità civili e militari e, ovviamente, ai soci dell’Anpi, protagonisti di questa battaglia di civiltà.
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