I dati non sono affatto confortanti. Palermo e le altre città siciliane non spiccano certo nella graduatoria dei servizi pubblici stilata da Legambiente.
Questa, purtroppo, non è una novità, ci siamo ormai abituati, tant’è che quando qualche giornale o, com’è accaduto adesso, un’associazione ambientalista stila graduatorie e classifiche sull’uso dei trasporti pubblici, la salubrità dell’acqua o la raccolta dei rifiuti, istintivamente andiamo a guardare in fondo alla classifica, ormai geneticamente convinti che noi siciliani possiamo stare solo lì in fondo, ultimi della classe, additati al ludibrio pubblico. E purtroppo raramente ci sbagliamo. Anche questa volta. Da un rapporto stilato da Legambiente sullo stato di salute dei servizi pubblici urbani delle città italiane, le siciliane escono infatti davvero male, tanto per non smentire quanto abbiamo detto finora, confermando il netto divario che ancora c’è tra Nord e Sud della Penisola. Così Palermo si trova al 54esimo posto per i trasporti pubblici (peggio fanno tutte le altre grandi città siciliane, tranne Catania, che si piazza al 52esimo posto), al 101esimo per la raccolta differenziata dei rifiuti (si sono invece piazzate meglio le altre siciliane, tranne Siracusa) e 87esima per ciò che concerne il sistema idrico, un vero colabrodo (tutte le altre città dell’isola vanno meglio). Evviva, c’è da stare allegri.
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