Referendum costituzionale, il No è sempre avanti

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A quindici giorni dal voto del 4 dicembre, le preferenze per il No sono sempre avanti, rispetto al Sì, e continuano a crescere.

Lo dicono gli ultimi sondaggi, appena diffusi, che confermano il trend dei giorni scorsi, con una netta maggioranza di votanti decisa per il No, anche se è ancora alta la quota di elettori indecisi se andare a votare o cosa votare. Così ad oggi, 18 novembre, ultimo giorno in cui è possibile per legge diffondere sondaggi sul referendum sulla riforma costituzionale, secondo quanto indicano le più importanti agenzie specializzate, il No si piazza al 54%, il Sì al 47%, con un vantaggio quindi per la prima opzione del 6%. Gli indecisi sono però ancora al 38,2%, mentre chi ha già scelto che non andrà a votare il 4 dicembre, si aggrega intorno al 22%. Così, nonostante le “mance” e le promesse di Renzi, a volte iperboliche, il gap tra chi vota No e chi invece segue le indicazioni del presidente del consiglio, è ancora alto, segno che ormai gli italiani sono diventati insensibili alle promesse da marinaio, anche se c’è chi andrà a votare No per fare un “dispetto” al presidente del consiglio. A queste condizioni, allora, forse Renzi avrebbe fatto meglio a non personalizzare così fortemente il voto, che è diventato quasi un’ordalia sul suo nome, rimanendo invece neutrale e lasciando ad altri del Pd il compito di propagandare il Sì.