Il Comitato Madonie Nebrodi a tutela dell’Ospedale Giglio di Cefalù scrive una nota all’approssimarsi della data del 31 dicembre 2016 che potrebbe segnare la chiusura del punto nascite di Cefalù che continua attivamente i servizi alle partorienti e alle future mamme.
“Alla luce dei vari interventi che in questi giorni si sono susseguiti sulle pagine dei social network, circa la vicenda del Punto nascita dell’ospedale Giglio, si ritiene necessario informare la cittadinanza sulle attività realmente poste in essere per il mantenimento del punto nascita dell’Ospedale di Cefalù.
Ci preme premettere che abbiamo sempre ritenuto, come comitato, che la salute delle persone non possa avere appartenenza politica ed è per questo che nel 2015 il comitato ha operato inizialmente in maniera autonoma per l’ottenimento della deroga da parte del ministero alla Salute, interfacciandosi prima con l’assessore regionale e successivamente direttamente a Roma con i tecnici del ministero e predisponendo un documento tecnico relativo alle caratteristiche e alle qualità del Punto nascita cefaludese che, condiviso con la direzione generale della Fondazione e con i sindaci del territorio, ha infine portato, nel maggio del 2015, all’ottenimento di un “parere favorevole alla deroga”, da parte del ministero.
In tale parere il ministero prescriveva un periodo di monitoraggio della struttura ospedaliera fino al 31 dicembre 2016, alla fine del quale l’assessorato regionale avrebbe potuto valutare il mantenimento del Punto Nascita.
Nel corso del 2015 e del 2016 il comitato si è mantenuto informato sugli esiti del monitoraggio e sulle azioni intraprese dalla Fondazione sino a quando, lo scorso mese di ottobre, alla luce dell’approssimarsi del termine del 31 dicembre, si è ritenuto necessario inviare una nota alla presidenza della Fondazione Giglio ed alla direzione generale, per sollecitare un’azione nei confronti dell’assessorato finalizzata al mantenimento del Punto Nascita che, pur con un numero di parti inferiore alla soglia dei 500, mantiene le caratteristiche di struttura di riferimento per un territorio orograficamente svantaggiato, nonché elevatissimi standard di qualità, ancora migliori a quelli presenti al momento del parere favorevole ottenuto dal ministero.
Oggi infatti, la nostra struttura dispone anche di camere singole con bagno privato, all’interno delle quali è ora possibile anche per i padri prendere parte da subito al percorso nascita, condividendo con la madre i primi giorni di vita dei nuovi nati.
A seguito di tale sollecito, riscontrato favorevolmente da parte della Fondazione, la direzione generale e la direzione sanitaria si sono rese subito disponibili alla redazione di un documento, che qualche giorno fa è stato inviato all’assessore regionale a firma del presidente del consiglio d’amministrazione.
E’ innegabile che il successivo passaggio, pur nel convincimento accennato in premessa, investa obbligatoriamente la politica regionale, alla quale vanno sottoposte le ragioni di natura tecnica e qualitativa che da tempo come comitato sosteniamo. In questa fase il comitato ha riscontrato la piena disponibilità e collaborazione del sindaco del comune di Cefalù, nella qualità di socio fondatore della Fondazione, insieme al quale supporteremo la causa del Punto Nascita presso l’assessorato, continuando a lavorare per il suo definitivo mantenimento.
Dispiace che un tema così delicato per la salute crei contrapposizioni e critiche ed è per questo che, pur nella consapevolezza che la vicenda abbia avuto ed abbia ancora aspetti poco limpidi, soprattutto per quanto riguarda la gestione politica della sanità in generale e nello specifico, ma riteniamo che al momento l’obiettivo debba essere quello del mantenimento del Punto Nascita e che per questo si debba lavorare coinvolgendo tutti i soggetti interessati.
In futuro non mancherà certo il tempo per i resoconti.”