La carica dei 170 in cerca di un tetto, tra esposti e petizioni

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Da dodici anni Donata Campanella, palermitana ma residente a Collesano, raccoglie e cura cani che vagano nel territorio. Attualmente i 170 cani di sua proprietà stanno in contrada S. Agata, a metà strada tra Collesano e Campofelice di Roccella, in affitto presso un privato che vorrebbe sfrattarla.


Donata ha messo su un coro di voci a quattro zampe che usufruisce dell’azione della animalista: vitto e alloggio e un amore sconfinato a corredo. Deve però lasciare l’attuale sito adibito a una sorta di canile di fatto e spostarsi altrove. Un altrove che era stato individuato in un bene confiscato alla mafia e acquisito al patrimonio del Comune di Collesano per il quale, nel dicembre 2015, era stato emanato un avviso pubblico per la sua parziale e gratuita assegnazione. Un terreno di un ettaro con annesso fabbricato allo stato grezzo di circa 140 metri quadrati, in contrada Abbazia. Un iter che si è interrotto e, al momento, non è possibile procedere oltre.

È stata lanciata, a favore di Donata e dei suoi cani, una petizione online sul portale change.org che ha già raccolto oltre 2.300 firme, ma rispetto alla quale per il vicesindaco di Collesano, Dario Costanzo, vi sarebbero alcune imprecisioni. Ma puntualizza subito: «L’attività svolta dalla signora Donata è meritoria e noi la apprezziamo completamente. Anche perché, e qui rimarco il ringraziamento nei suoi confronti, si prende cura di centinaia di cani che diversamente graverebbero giocoforza sulle casse comunali e reperire le relative risorse vorrebbe dire tagliare tantissimi altri capitoli importanti per la comunità». Il riferimento sarebbe alle 2,50 euro per singolo cane richieste giornalmente dal più vicino canile che è quello di Isnello. «Il risparmio – continua Costanzo – è enorme: quello della signora Campanella è un servizio incredibile».

L’obiettivo, per come emerso, sarebbe quello di trovare una soluzione quanto più velocemente possibile. Per la signora Donata, che lamenta di aver già effettuato delle opere per una spesa di circa 20.000 euro (un cancello e 17 recinti, «perché sono inevitabili per chi detiene cani, al fine di evitare che escano e vadano a fare danni alle pecore»), basta trovare un luogo anche alternativo. «Ecco un accordo plausibile. A me interessa – precisa Campanella – che il Comune si organizzi e mi dia un altro posto, anche se non questo. Sono anni che ne cerco uno per poter stare tranquilli e visto che li sollevo da un peso enorme».

Per queste opere, la situazione tuttavia appare più complessa. «L’avviso pubblico per l’assegnazione del bene finalizzato alla ricollocazione degli animali randagi presso associazioni o persone che diano garanzia di buon trattamento, risale al dicembre 2015. Si era proceduto – ricorda il vicesindaco – solo all’assegnazione provvisoria, nel gennaio scorso, alla signora Donata nella qualità di legale rappresentante della sua associazione “Tutti Insieme Appassionatamente Onlus”, senza stipulare alcuna convenzione. Un esposto alla Procura della Repubblica da parte dei vicini – continua Costanzo – ha portato a un sopralluogo dei Carabinieri congiuntamente all’ufficio tecnico comunale e alla constatazione di quelle opere per le quali la signora non aveva comunicato l’inizio dei lavori. E quindi – continua Costanzo – abusive e per le quali è stata elevata la relativa contestazione».

Anche perché alla signora Donata «il bene – continua Costanzo – era stato assegnato solo provvisoriamente in attesa di verificare tutti i requisiti e di stipulare la convenzione: non avrebbe potuto eseguire, quindi, alcun lavoro sul bene e su questo la legge è chiara e non si può fare diversamente». Per Donata Campanella, in realtà, tutto questo ha un sapore differente. «Era tutto in regola; io ho proceduto sulla base di un verbale di consegna del marzo scorso. Aspettavamo solo il certificato antimafia, che poi è giunto. Per il resto, da parte del responsabile dell’ufficio tecnico mi era stato assicurato che tutto era stato rispettato. Fino a questo esposto…».

Una diffida in realtà a seguito della quale il Comune vorrebbe revocare in autotutela l’avviso, bloccare momentaneamente tutto e ripubblicare il medesimo bando. Nel frattempo, si spera da più parti, la signora Donata potrebbe sanare i requisiti mancanti per la sua associazione richiesti dalla legge e dal bando e possa più agevolmente partecipare alla nuova tornata di assegnazione. La diffida, infatti, lamentando delle imprecisioni riscontrate nell’avviso, si baserebbe proprio sull’assenza dei requisiti dell’associazione di Donata Campanella, che non potrebbe dirsi, come richiesto, associazione di protezione ambientale, per le quali interverrebbe anche una legge regionale di settore. In merito a ciò Costanzo ribadisce che «l’associazione non risulta registrata da nessuna parte. Ho chiesto un consulto all’agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata e concordano con quanto dichiarato».

Ma proprio su questo aspetto, il presidente di “Tutti Insieme Appassionatamente Onlus” dissente. «Io – precisa Campanella – non ho intenzione di mettere su un’associazione ambientalista di carattere nazionale perché non è quello il punto del bando per il quale avevo preso parte alla selezione. Il punto, in realtà, a me confacente era il numero uno dove si citano, appunto, anche le organizzazioni di volontariato. E la mia è una onlus».

Intanto, un’azione propositiva potrebbe essere, secondo Costanzo, quella di appellarsi alle persone per adottare un cane, in modo da ridimensionarne il numero. Precisa che sarebbe d’accordo anche la signora Campanella, la quale invece dichiara di non voler dare in adozione i suoi 170 attuali. «Avrei voluto invece procedervi per gli altri che sarebbero giunti, una volta organizzatami nel bene confiscato» precisa Campanella.

Per il vicesindaco Costanzo, infine, «potrebbero esserci anche gli estremi per tutelare l’immagine del Comune: perché in tutta Italia stiamo passando come i cattivi di turno! Lungi da noi. Non vogliamo infierire su nessuno – continua Costanzo – né impedire alcunché, ma anzi agevolare le attività che meritano tanto. In questa prima fase cerchiamo di tutelare quest’immagine spiegando alla stampa i termini della questione».

Insomma, le posizioni sembrerebbero in prima battuta non facilmente conciliabili, sebbene, in realtà, più vicine di quanto si creda. Per la signora Donata e per il Comune, quel che realmente conta, è trovare finalmente un tetto ai 170 cani. Legge e iter burocratico e giudiziario permettendo.

Antonino Cicero
@AntoninoCicero1

1 COMMENT

  1. Visto che la sigra Campanella è una risorsa per il comune di Collesano e come afferma il vicesindaco permette un bel risparmio al comune, perché non aiutate questa donna dandole un pezzo di terra dove sistemare i cani oppure dando una quota mensile per il mantenimento dei cani?

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