Un contributo per le partorienti dell’entroterra siciliano. Lo prevede un emendamento alla finanziaria

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Perché non estendere il contributo per le partorienti delle isole minori siciliane, anche alle puerpere abitanti nell’entroterra dell’isola, altrettanto disagiate?

L’idea è del deputato regionale Pietro Alongi, che ha presentato all’Ars un emendamento alla finanziaria regionale, tuttora in discussione a palazzo dei Normanni, per assegnare un contributo fino a tremila euro alle partorienti che risiedono nei paesini dell’entroterra della Sicilia, spesso in condizioni di disagio pratico, soprattutto dopo la soppressione o la riduzione dei punti nascita isolani. In questo modo si tenta di contenere la difficoltà delle donne, che devono spostarsi, a volte per parecchi chilometri, per riuscire a trovare un ospedale con un reparto di ostetricia attivo, disagio che non è diverso da chi da Lampedusa o Salina deve prendere una nave o l’aereo per raggiungere la terra ferma e partorire in tutta tranquillità. Da qui l’idea di estendere il concorso economico anche alle puerpere dei Nebrodi o delle Madonie.