Oggi è santa Lucia. Al via l’ “assalto” a bar e rosticcerie per arancine e panelle

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Si sa, la tradizione è tradizione, è sacra e va rispettata. Sempre.

Anche se con gli anni sei diventato scettico, indifferente, addirittura ateo; anche se non te ne fotte niente di “scherzare con i fanti e lasciare stare i santi”, e vai giù duro con battutacce, doppi sensi e aneddoti pecorecci sulle vite dei beati e dei parrini, che “viriti ‘a missa, e stoccaci i rini”; anche se di peccati ne fai a bizzeffe, da mettere in crisi addirittura Dante Aligheri, che non saprebbe dove collocarti in una Divina commedia 2.0. Però quando si tratta della tradizione non ti tiri mai indietro, anzi. E così il 13 dicembre, che tu sia devoto o meno, che tu sia vegetariano o ti ingozzi di “ruote” di salsiccia grosse così, nonostante l’avvertimento dei medici di mangiare solo verdura, sennò ci resti secco, perché ” ‘a megghiu virdura è ‘a sasizza”, sei il primo a presentarti il giorno in cui si celebra santa Lucia dal panellaro sotto casa o dalla rosticceria rinomata, ordinando decine di panelle (senza pane però, perché sennò la santa si offende) o guantiere di dorate arancine di tutti i formati e gusti, pur di rispettare la tradizione, che è sacra. E così che tu sia ricco o “muru cu muru cu ‘u spitali”, che tu sia ateo o religioso, che tu sia legato ai valori tradizionali o moderno e “spertu”, il 13 dicembre sei lì con faccia serafica e sguardo in estasi a sbafarti chili di schiacciatine di farina di ceci e quintali di palle di riso in crosta, non si scappa. E che importa che poi ti senti male e devi ingurgitare bottiglioni di gaviscon per placare il fuoco che infiamma dentro il tuo ventre rigonfio. Santa Lucia arriva una sola volta durante l’anno. Per fortuna.