Per il quinto anno consecutivo l’amministrazione di Campofelice di Roccella incontra gli alunni della scuola nella veste di “folletti” con al seguito Babbo Natale.
Un incontro che ormai sa di tradizione e non per il semplice fatto di recarsi a scuola per gli auguri natalizi ma per il modo con cui si realizza tale incontro. Ancora una volta si è scelto di recarsi classe per classe, perché così i bambini possono interagire meglio con questi strani ospiti. Adulti che in quell’incontro non sono più sindaco, assessore, impiegato, insegnante, ma persone che parlano a bambini mettendoli al centro dell’universo; parlando a loro e con loro; senza maschere e senza pretese, in modo semplice ed autentico perché non si teme giudizio; scherzando ma dicendo anche cose serie.
Quest’anno non ci sono stati libri adatti per ogni bambino ma un regalino simpatico, e soprattutto più economico; del resto si sa: sono tempi d’economia.
Una crisi economica che però non ha impedito un incontro che ormai sa di tradizione così come non è mancata una lettera d’auguri consegnata ad ogni bambino priva di ogni riferimento politico e con uno spirito natalizio quasi totalmente laico, come se il Natale appartenesse oramai ad una comunità multiculturale capace di coglierne lo spirito aldilà di qualsivoglia credo religioso.
“Come noto viviamo in un periodo di grande difficoltà, tuttavia, proprio l’incertezza e la precarietà di questi momenti problematici devono rafforzare in tutti noi l’amore per la nostra comunità e farci stringere l’un l’altro, con senso di responsabilità e spirito di collaborazione.” E’ questo il passaggio della lettera più caro all’assessore alla cultura Michela Taravella; “…amore per la nostra comunità… stingersi l’un l’altro…”. Siamo di fronte a concetti che andrebbero svuotati da ogni retorica ed abbracciati in tutta la loro essenza.
Prendere tra le mani questa lettera, rivolta soprattutto ai bambini, e leggerla con tutti i pregiudizi che ci precedono in ogni nostra azione e pensiero, vanifica ogni buona intenzione allontanandoci dallo spirito natalizio.
Ai bambini viene regalato anche la visione di un film, e di un cartone animato per i più piccoli, che verranno proiettati nel salone delle suore; ancora una volta quindi si fa economia ma non si può non leggere un chiaro messaggio rivolto a tutti i bambini: “noi siamo qui, siamo qui per voi perché ognuno di voi è tutto!”
Nelle classi si è parlato con i bambini rassicurandoli che Babbo Natale li sta pensando, ma che non potrà però garantire quanto richiesto nelle loro letterine perché anche in Lapponia l’economia non va tanto bene. Gli è stato quindi chiesto se per essere felici occorresse necessariamente avere i regali desiderati e la risposta è stata unanime: “No”. Senza difficoltà hanno sostenuto che l’amicizia, la pace, l’amore sono doni di valore che fanno la felicità.
Il problema è però che amicizia, pace e amore non si possono impacchettare e di certo non li consegna Babbo Natale.
A fine giornata Esperonews ha chiesto al sindaco Massimo Battaglia un bilancio dei momenti passati con tanti bambini ed ha risposto: “per tutto il giorno ho creduto che fosse l’amministrazione a portare auguri e regalini ai bimbi, ora mi sento strano.., sento una strana stanchezza di un’intensa giornata ma allo stesso tempo mi sento alleggerito, una stanchezza che percepisco alleviata e persino piacevole; non posso che attribuirla alla vicinanza con tutta la straordinaria forza e spontaneità con cui i bambini ci hanno accolto. Siamo entrati a scuola credendo di portare qualcosa e ne siamo usciti avendo ricevuto tanto. Pensiamo sempre alle cose che dobbiamo insegnargli e non comprendiamo mai quanto da loro possiamo apprendere!”
Nelli Minneci