Il carcere dei “Cavallacci” di Termini Imerese è una struttura che risale al 1914, oltre 100 anni di vita, inadeguata nonostante gli encomiabili sforzi della direttrice e del personale.
Lo riferisce “Ristretti Orizzonti”, la rivista di informazioni realizzata da detenuti e volontari di due carceri italiani, del 7 gennaio 2017, che da notizia dell’attività nei penitenziari siciliani di Pino Apprendi, deputato all’Ars e esponente di Antigone, l’Associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale. La rivista denuncia tutte le mancanze del carcere termitano: “Un progetto prevede la ristrutturazione di tutte le celle, alcune già hanno avuto realizzato il servizio igienico e la doccia. Rimane il problema del sovraffollamento, le presenze effettive, 105 al momento, vanno oltre la tollerabilità che è prevista in 98 unità a fronte di 77 presenze previste. Nessuno dei detenuti fruisce dell’articolo 21, che prevede la possibilità di lavorare fuori dal carcere, malgrado la direzione del carcere abbia cercato una interlocuzione con il comune di Termini Imerese. È stato creato un ampio spazio esterno “area verde” per i bambini e uno spazio interno attrezzato. La presenza degli extracomunitari è in linea con il dato nazionale, 30, su 105, fruisce di una convenzione con un mediatore culturale, poche le ore per lo psicologo, 20 ore al mese”. Poi da notizia della situazione del personale, anche questo con gravi carenze: “Alla polizia penitenziaria mancano 26 unità dall’organico, sono 84 a fronte di una previsione di 110 e non è previsto alcun incremento. Arresti domiciliari e pene alternative al carcere, sono le condizioni indispensabili che devono crearsi per smaltire il sovraffollamento nelle carceri”.
Si è proprio vero il carcere di Termini Imerese e antico non è possibile viverci all’interno poiché bisogna scontare le proprie condanne i detenuti ne risentono parecchio e non è giusto dato che siamo nel 2017 stare in queste condizioni,e innamissibile: i riscaldamenti l’acqua calda e in certe stanze esistono ancora i bagni alla turca, e poi non parliamo de sovraffollamemto è ora di ristrutturare i cavallacci un augurio a tutti i detenuti in particolare a Maurizio Sodaro distinti saluti
Sinito’ Daniela
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