Operazione Scacco Matto. Carabinieri Termini Imerese eseguono 3 misure cautelari per sfruttamento e favoreggiamento prostituzione, detenzione di armi ed estorsione

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All’alba di oggi i Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese, hanno dato esecuzione a tre misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, detenzione abusiva di armi ed estorsione.

Le indagini, avviate nel mese di febbraio del 2015 con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di far luce su un fiorente giro di prostituzione nei comuni di Cerda, Montemaggiore Belsito e Trabia che vedeva coinvolte nell’attività di meretricio donne di nazionalità italiana e dell’est europeo.
In particolare il 64enne Vincenzo Scaccia, residente a Montemaggiore Belsito, destinatario di misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, avrebbe favorito la prostituzione di una ragazza di nazionalità rumena e di una donna del luogo, procurando i clienti, individuando i luoghi ove effettuare gli incontri ed, in ultimo, partecipando ai guadagni.
Nell’attività sono state inoltre acquisiti elementi in ordine alla detenzione abusiva di una pistola, da parte dello Scaccia, che la mostrava ad una delle due prostitute, facendole anche esplodere un colpo in aria. Il dato è comprovato dagli esiti di una perquisizione successivamente effettuata presso la sua abitazione, allorquando venivano rinvenute delle munizioni calibro 38 special.
Nel medesimo procedimento penale le indagini hanno riguardato altresì il 50enne Domenico Runfola, anche lui residente a Montemaggiore Belsito – destinatario di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. – il quale, operando a stretto contatto con Scaccia, avrebbe anch’egli favorito e sfruttato l’attività di meretricio di due donne del luogo, accompagnandole agli incontri con i clienti che lo stesso Runfola contattava, organizzandone la trasferta presso la sua “base logistica”. Gli incontri avvenivano in varie località, tra cui le abitazioni degli stessi clienti nonché presso alcuni alberghi del comprensorio madonita.
Infine, la 31enne Giovanna Guagenti domiciliata a Trabia – destinataria della misura cautelare del divieto di dimora – svolgeva attività di prostituzione presso un “centro massaggi” da lei gestito nel menzionato Comune. La donna – che aveva creato un profilo facebook per pubblicizzare il centro massaggi – avrebbe consentito ad altre ragazze di prostituirsi con i diversi clienti, percependo parte del compenso. In tale quadro, Guagenti avrebbe anche costretto un cliente a versarle la somma di 700 €, minacciando di riferire alla moglie della loro relazione e prospettandogli falsamente che fosse rimasta incinta.
Analoga condotta criminosa sarebbe stata posta in essere nei confronti di un altro cliente costretto ad elargire piccole somme di denaro per il timore che la stessa contattasse i suoi familiari.