Forse è giunto il lieto fine per i cani di Donata

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Donata Campanella, residente a Collesano, era balzata agli onori della cronaca, mesi fa, insieme ai suoi 170 cani (oggi 180) che vivono con lei, al centro di un “braccio di ferro” con il Comune e di una petizione online lanciata su change.org a loro sostengo.
Oggetto di tutto (come già raccontato) era stata l’assegnazione di un bene confiscato alla mafia, di circa un ettaro con un fabbricato dentro, in contrada Abazia; del dicembre 2015, infatti, il relativo avviso pubblico. Presentò istanza di assegnazione solo la signora Donata, ma per problemi legati alla qualificazione della sua associazione – la onlus “Tutti insieme appassionatamente” -, al centro di rimostranze avanzate da alcuni vicini che chiedevano la revoca in autotutela del verbale di gara con cui si aggiudicava il bene alla stessa, l’iter era stato bloccato. Intanto, un sopralluogo dei carabinieri, accompagnati dai tecnici comunali, aveva rilevato la mancanza di denuncia di inizio lavori in quel bene da parte di Donata, risultando le opere, di fatto, abusive.

Alla fine, tuttavia, l’associazione di Donata Campanella, pur non essendo caratterizzata come “ambientalista” (punto 4 dell’avviso che reca l’elenco dei soggetti ammessi), risulta certamente un “ente” di diritto privato (tra i soggetti espressamente indicati al punto 1). Una precisazione in tal senso avanzata dalla stessa Campanella e un parere a corredo dell’avvocato Nadia Spallitta, hanno poi condotto la giunta a rivedere l’intera questione in senso favorevole alla stessa Campanella.

“Tutto messo per iscritto – precisa il vicesindaco, Dario Costanzo – e visionata la documentazione, ci siamo convinti” e da lì la delibera di giunta del 4 gennaio “anche perché – continua Costanzo – c’era la volontà effettivamente di concederlo e, peraltro, l’atto di diffida dei vicini viene in questo modo superato”.

L’ultimo passaggio dovrebbe ora essere il pagamento della sanzione di 516 euro per le opere non denunciate per poi, da lì, giungere alla firma della convenzione. Donata, che pagherà in settimana come ci ha dichiarato, in realtà, sembra oggi essere un po’ più disincantata. Contenta “al 50% – dice – mi sento come sospesa, anche perché voglio ancora attendere la fine di questa storia”. E aggiunge: “In realtà i 20.000 euro già spesi sono andati persi. Con il blocco dei lavori, non c’è più nulla, rubato e poi non so… anche per il timore che possa essere una lotta continua con i vicini”. Forse un’altra collocazione è tra le sue idee, però al momento, al di là di tutto, “sembrerebbe di sì, che sia giunto il lieto fine. In teoria sì” chiosa Campanella.

Antonino Cicero
@AntoninoCicero1