Cinque deputati regionali non pagano le tasse. Ecco chi sono

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Non ti pago. Così si intitola una commedia di Eduardo De Filippo. E così avrebbero dichiarato i “nostri eroi”.

Mentre tutti noi ci barcameniamo ogni giorno con tasse e balzelli, imposte e bolli vari, spesso non sapendo dove racimolare i soldi, che sono sempre di meno tra licenziamenti e così siamo sommersi da ingiunzioni di pagamento e cartelle esattoriali, che non sappiamo se, quando e come riusciremo pagare, c’è sempre qualcuno che fa il furbo e non paga, pur potendo e soprattutto dovendo. “Cinque deputati regionali non hanno ancora sanato il proprio debito con Riscossione Sicilia”. Lo ha detto urbi et orbi domenica scorsa a Rai Uno Antonio Fiumefreddo, presidente della società di riscossione dei tributi siciliani, gelando Massimo Giletti ed i suoi ospiti, notizia rilanciata poi da Live Sicilia. Da un po’ di tempo Fiumefreddo ha iniziato una battaglia “anti casta” contro quei parlamentari che non pagano le tasse. “Hanno iniziato a pagare – racconta Fiumefreddo – ma c’è ancora qualche irriducibile”. Cinque per la precisione. Si tratta di Giambattista Coltraro (ex Megafono oggi Psi), che avrebbe un debito di quasi un milione e mezzo di euro, Santi Formica (Lista Musumeci), che dovrebbe versare alle casse regionali 462mila euro, Raffaele Nicotra (eletto con l’Udc, oggi nel Pd), che deve 440mila euro, Salvino Caputo (ex Pdl, oggi coordinatore provinciale a Palermo di Noi con Salvini), con un debito di 228mila euro, e Paolo Ruggirello (eletto con la Lista Musumeci, oggi nel Pd), che deve al fisco 49mila euro. Ma i “Rambo” dell’evasione non ci stanno ad essere additati come mali paiatura, dicendo di non dovere nulla a Riscossione Sicilia. Spiega Coltraro, quello con il debito più grosso: “quando mi è stata notificata la cartella io l’ho subito impugnata. Al momento insomma non devo nulla a Riscossione, visto che il mio ricorso potrebbe confermare la mia tesi, ovvero che la società ha commesso un errore”. Avrebbe invece chiesto la “rottamazione” della sua cartella Raffaele Nicotra, che però tiene a precisare che quei debiti “non hanno nulla a che vedere con la mia attività di deputato”. Paolo Ruggirello dichiara di avere “iniziato a pagare. Si tratta di debiti legati a multe e tasse automobilistiche”. Il debito di Santi Formica sarebbe invece legato alla condanna della Corte dei conti sulla vicenda dei cosiddetti “extrabudget” nella formazione professionale, una inchiesta che ha coinvolto anche altri ex assessori regionali ed alcuni burocrati. Insomma, secondo gli “illustri debitori” nulla sarebbe in realtà dovuto o il loro debito sarebbe inferiore a quello contestato. Ma Fiumefreddo respinge tutto al mittente. Vedremo come andrà a finire. Quello che è certo è che non ci possono essere privilegi, soprattutto in tema di tasse ed imposte.