La massoneria si oppone alla richiesta di sequestro degli elenchi dei fratelli siciliani

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La “grande accusata” non ci sta e si oppone alla richiesta di sequestro degli elenchi degli iscritti, fatta dalla Commissione nazionale antimafia.

Il Grande oriente d’Italia, la più frequentata loggia massonica italiana, chiede all’Antimafia di rivedere la sua decisione e lo fa con un’istanza presentata oggi di revoca del provvedimento, con il quale la Commissione parlamentare nei giorni scorsi ha chiesto alla guardia di finanza di sequestrare gli elenchi degli iscritti alle logge siciliane e calabresi, perché ritenute infiltrate da esponenti mafiosi. “Nel caso non venisse accolta la richiesta, ci riserviamo il diritto di adire l’autorità giudiziaria, in tutte le sedi competenti”, ha detto il gran maestro Stefano Bisi. La richiesta di sequestro, secondo Bisi, è illegittima “anche alla luce del presidio costituzionale costituito dalle norme poste a tutela della libertà di associazione (art. 18), del diritto inviolabile di difesa (art. 24 Cost.) e del principio del contraddittorio (art. 111)”. In pratica al Grande oriente non va giù che il Parlamento frughi tra i suoi iscritti, anche se per esigenze di trasparenza e di giustizia, di lotta alle mafie siciliana e calabrese, in nome della riservatezza che da sempre contraddistingue la Libera muratoria.