Truffa. E’ questa l’accusa che grava su Domenico Mogavero, il vescovo di Mazara del Vallo.
Secondo la Procura di Marsala il prelato di origini castelbuonesi avrebbe “distratto” 500mila euro dai tre milioni di contributi vari ricevuti per la costruzione di una grande chiesa nel quartiere Trasmazzaro-Miragliano della cittadina in provincia di Trapani. Insieme a Mogavero sarebbero indagati pure il suo predecessore, Calogero La Piana, vescovo a Mazara fino al 2006, Francesco Scarpitta e Bartolomeo Fontana, i tecnici che hanno curato il progetto e la realizzazione della chiesa, l’ex economo della curia, Franco Caruso, ed i titolari delle ditte che hanno realizzato l’opera, Antonino Gaudente e Gaetano Stradella. La truffa consisterebbe nel chiedere più finanziamenti per la realizzazione della chiesa a più enti (alla Cei, all’Unione europea e alla Regione Siciliana), per ottenere i quali Mogavero avrebbe pure firmato dei falsi contratti. Questa inchiesta si aggiunge ad un’altra già pendente sulla testa di Mogavero, quella per appropriazione indebita per presunti ammanchi milionari ed utilizzo improprio dei fondi dell’8 per mille andati alla curia di Mazara.
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