Boss sotto processo perché accusato di far esibire le parti intime del figlio di quattro anni agli amici per dimostrarne la virilità

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Si sa per certo che per i boss di mafia la virilità è tutto.

Esseri veri masculi è un punto d’orgoglio per un picciotto d’onore, ecco perché froci e trans non sono ammessi in Cosa nostra; solo un vero uomo (sempre nel senso di masculu) sarà in grado di impugnare la lupara, sparare e farsi rispettare dalle sue vittime, sennò nessuno ti da credito. E se si comincia a farlo fin da piccoli, anche in tenera età, tanto meglio. E’ accaduto che a Palermo il boss di un’importante famiglia mafiosa, di cui non pubblichiamo il nome solo per proteggere il minore coinvolto nella incredibile vicenda che vi stiamo per raccontare, perché in realtà egli meriterebbe il pubblico ludibrio, è finito sotto processo per avere spinto il proprio figlioletto di soli quattro anni a mostrare le sue parti intime ed a masturbasi davanti ad amici e compari, quando invece avrebbe dovuto lasciarlo ai suoi giochi ed ai cartoni di Peppa Pig. Il motivo? Mostrare a tutti che il pargolo fosse già un masculu vero, riuscendo a raggiungere pure un’erezione, in modo poi da andarlo a raccontare in giro ed essere orgogliosi all’interno di Cosa nostra. Siamo alla follia, insomma. L’indagine che ha portato alla sbarra il boss per atti sessuali con un minorenne, nasce da alcune intercettazioni compiute nell’ambito di un’operazione antimafia che un paio d’anni fa ha fatto finire in galera l’imputato e dalle quali emergerebbe proprio questa sconcertante vicenda. La mafia non finirà mai di stupirci…