Il G7 a Taormina. A due mesi dal via lavori ancora in alto mare

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Mancano due mesi al “grande giorno” ed ancora i lavori a Taormina per renderla accogliente sono in alto mare.

Il 26 maggio, infatti, si aprirà nella cittadina ionica il G7, il vertice politico tra i capi di stato delle sette nazioni più industrializzate ed economicamente più forti del mondo, ma i lavori per accogliere al meglio le delegazioni estere sono ancora in alto mare. Il prefetto di Messina, Francesca Ferrandino, ha già emanato l’ordinanza per la delimitazione della aree di massima sicurezza, creando così due settori, uno ad accesso riservato, che riguarda Taormina centro, con divieto dal 22 al 27 maggio, ed un altro di massima sicurezza, la “zona rossa”, dove i divieti saranno più stringenti e l’accesso sarà riservato solo alle persone munite di pass di livello 1 e 2 ed alle forze dell’ordine. Rimangono però ancora da individuare le aree da destinare al parcheggio dei mezzi dei residenti a Taormina, che nei giorni del vertice non potranno di certo entrare in centro con la loro auto. Così finora gli unici lavori in corso sono quelli per sistemare le due piazzole dove atterreranno gli elicotteri dei capi di stato, al costo di oltre 2 milioni di euro. Sulle strade del centro, invece, che avrebbero dovuto essere sistemate, non si vedono operai né lavori in corso, come si attendono ancora gli interventi per rendere agibile il Palazzo dei congressi, il centro logistico del G7. Nel frattempo si è aperto un’altro fronte di polemica, quello delle telecamere di sicurezza. Il piano originario ne prevedeva 700, per coprire non solo Taormina, ma anche il territorio vicino da Messina a Catania, che dovrebbe essere attraversato dai mezzi delle delegazioni estere. Ma finora non s’è fatto nulla, perché il loro costo è stranamente ed improvvisamente lievitato ed il Ministero degli interni ha disposto uno stop al loro posizionamento, in attesa di chiarimenti.