Rinuncio. Ha deciso “per il gran rifiuto” a causa dei troppi “veleni” che inquinano la curia palermitana.
Giovanni Salonia, il frate cappuccino nominato il 10 febbraio da papa Francesco vescovo ausiliare di Palermo, ha deciso di rinunciare all’incarico che lo avrebbe portato al fianco dell’arcivescovo Corrado Lorefice. La tempesta che sta attraversando la Chiesa palermitana ha coinvolto pure il religioso, che ha pensato di fare un passo indietro, nonostante la nomina papale. Così in una lettera diretta al vescovo, Salonia precisa di avere dapprima accettato l’incarico “in spirito di servizio ecclesiale”, ma di dovere rinunciare perché “tale nomina, mentre in tanti aveva suscitato sentimenti di gioia e di speranza, in qualcun altro ha provocato intensi sentimenti negativi con attacchi nei miei confronti infondati, calunniosi e inconsistenti, ma che potrebbero diventare oggetto di diverse forme di strumentalizzazione, anche di tipo mediatico”. Dopo la sua scelta, infatti, qualcuno aveva sollevato dei dubbi sulla rettitudine del religioso, accusandolo pure di avere violato il voto di castità.
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