E’ incessante l’attività svolta dalla Polizia di Stato per il contrasto al fenomeno delle scommesse clandestine, presso esercizi privi di autorizzazioni della Questura e dei Monopoli di Stato.
Gli Agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Palermo nell’ultimo mese hanno posto sotto sequestro ben 4 agenzie non autorizzate ed hanno denunciato i relativi gestori per raccolta abusiva di scommesse. I quattro esercizi, presso cui si celavano dei veri e propri centri scommesse abusivi, si trovano, rispettivamente, in via Rapisardi, via Malaspina, via Re Federico, e via Pomara. In via Rapisardi, in via Malaspina ed in via Pomara, durante i controlli, gli agenti hanno sorpreso alcuni avventori proprio nell’atto di effettuare le scommesse tramite alcuni bookmakers stranieri. Per questo sono state poste sotto sequestro tutte le attrezzature informatiche, nonché gli stessi locali e denunciati i rispettivi gestori. In via Re Federico, all’interno di un “Internet point” , dove si effettuavano scommesse abusive, i poliziotti, a seguito di mirati servizi di appostamento, notavano un minore che, al termine di una giocata, usciva dal locale: a questo punto gli operatori accedevano all’interno dell’esercizio dove sequestravano il locale e tutte le apparecchiature informatiche per effettuare le scommesse. Contestualmente segnalavano all’A.G. la titolare, rea di aver permesso ad un minore di effettuare le scommesse. In un’altra agenzia del centro di Palermo, il titolare, pur essendo in possesso di licenza per effettuare scommesse su eventi ippici, effettuava abusivamente scommesse su eventi calcistici, tramite un bookmaker straniero. Veniva quindi posto sotto sequestro il materiale informatico utilizzato e denunciato il titolare. Nei giorni scorsi, sempre i poliziotti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, hanno effettuato ulteriori controlli al mercato storico della Vucciria, divenuto ormai abituale luogo di ritrovo notturno di giovani: in piazza Garraffello è stato denunciato il gestore di fatto di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande del tutto abusivo, il quale, al fine di proseguire l’illecita attività, si era reso responsabile della violazione dei sigilli apposti durante altri precedenti controlli.