Confermata la condanna dell’ex segretario comunale di Termini a rimborsare il comune

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La corte d’appello di Palermo ha confermato la decisione del giudice del lavoro di Termini Imerese, che ha condannato nel 2015 l’ex segretario comunale di Termini a rimborsare all’ente locale le somme indebitamente percepite a vario titolo durante lo svolgimento delle sue funzioni.

Il fatto risale al 2010, quando un’ispezione contabile della ragioneria generale dello Stato condotta sui conti del comune di Termini Imerese, ha evidenziato, tra l’altro, l’indebito pagamento ad Aldo Messina, all’epoca segretario generale, di alcune somme di denaro non dovute per un importo superiore a 124 mila euro. Il comune ha così chiamato in giudizio il dirigente per ottenere il rimborso delle somme, mentre Messina si è
difeso sostenendo la legittimità di quanto percepito e anzi chiedendo il pagamento di altri 105 mila euro a titolo di compenso per avere svolto dal 14 marzo 2006 al 7 ottobre 2009 anche le funzioni di direttore generale del comune. Il giudice del lavoro di Termini ha però dato ragione all’ente locale, condannando Messina al rimborso di oltre 94 mila euro, più le spese legali. Secondo il giudice, il segretario comunale non aveva diritto – a partire dal 2008 – ad alcun compenso per avere fatto parte della commissione elettorale comunale; aveva diritto a percepire – dal 2003 – una maggiorazione di stipendio non superiore al 50 per cento (mentre il dirigente aveva percepito una maggiorazione dell’85 per cento); non avrebbe potuto chiedere compensi neppure per avere svolto le funzioni di direttore generale, perché ricomprese per legge in quelle maggiori di segretario comunale, nel caso in cui l’ente locale non ha deciso per una nomina autonoma. Da qui la condanna al rimborso al comune di Termini Imerese della somma di 94 mila euro. Messina aveva impugnato la decisione, ma la corte d’appello di Palermo, con una sentenza del 27 aprile scorso, ha respinto il reclamo,
confermando la sentenza di primo grado. Per cui l’ex segretario dovrà pagare al comune quanto dovuto.