Ha aggredito a morsi un uomo strappandogli un pezzo d’orecchio. Arrestato dalla Polizia

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La vittima è stata sottoposta ad alcuni interventi per la ricostruzione ed il rimodellamento del padiglione auricolare

La Polizia di Stato ha tratto in arresto G.G., 47enne bagherese incensurato, responsabile del reato di lesioni personali gravissime nei confronti di un concittadino, aggredito a morsi, in strada, lo scorso 6 aprile.

I poliziotti del Commissariato di P.S. “Bagheria” hanno, così, dato esecuzione ad una Ordinanza di Custodia Cautelare Domiciliare, emessa dal Tribunale di Termini Imerese.

In viale S.Isidoro, a Bagheria, fu più facile scongiurare un episodio di violenza canina che umana: G.G., proprietario di un Labrador stava, infatti, portando a passeggio il proprio animale quando, ritenendo l’appropinquarsi di un cane randagio una “pericolosa insidia”, non esitò a sferrare al randagio un violento calcio per allontanarlo; la scena fu scorta da due passanti, uno dei quali redarguì l’autore del calcio, provocandone però una furente quanto sproporzionata reazione: il proprietario del cane, infatti, abbandonò il guinzaglio e, nell’arco di pochi secondi, passò dalle minacce verbali alle vie di fatto; cinse l’interlocutore dal collo e gli morse il padiglione auricolare fino a tranciargliene di netto una porzione, così da provocargli uno sfregio permanente.

Incurante o quasi della ferita provocata e dell’abbondante sanguinamento, l’aggressore si allontanò, apparentemente mosso dall’unica preoccupazione di recuperare il proprio cane, nel frattempo fuori controllo.

La versione dell’accaduto, resa dalla vittima alla Polizia di Stato, fu confermata dall’amico del malcapitato, a sua volta testimone incredulo dell’aggressione belluina.

La vittima fu ricoverata in un ospedale palermitano e, da allora, è stato sottoposto ad alcuni interventi per la ricostruzione ed il rimodellamento del padiglione auricolare.

I poliziotti del Commissariato di P.S. di “Bagheria” hanno, sin da subito, avviato le loro indagini che, a stretto giro di posta, hanno consentito di pervenire all’identificazione dell’aggressore.