“Non dobbiamo dimenticare che Riina è ancora il capo di Cosa Nostra”.
Esordisce così il presidente del Senato ed ex magistrato antimafia, Pietro Grasso, in un’intervista concessa a Radio24 dopo le polemiche accese dalla decisione della Corte di cassazione di “alleggerire” il regime carcerario di don Totò, perché gravemente ammalato ed ultraottantenne. “La legge da la possibilità di interrompere il regime carcerario del 41bis collaborando”. Ma finora da Riina nessuna marcia indietro, nessun tentativo di parlare e collaborare con quello Stato che lo tiene in galera da 24 anni. “Secondo le nostre leggi e secondo la Costituzione – prosegue Grasso nell’intervista – la carcerazione deve essere dignitosa. E io ritengo che siano adottate tutte le misure idonee per poter rendere dignitosa la carcerazione di Riina”.